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Affidamento teatro "Marrone" al Luglio Musicale, CODICI vuole vederci chiaro

08 Dicembre 2016 18:20, di Redazione
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L'associazione di tutela CODICI vuole "vederci chiaro" sull'affidamento, da parte della Regione, del teatro "Tito Marrone" al Luglio Musicale Trapanes...

L'associazione di tutela CODICI vuole "vederci chiaro" sull'affidamento, da parte della Regione, del teatro "Tito Marrone" al Luglio Musicale Trapanese. "Abbiamo l'obbligo di avanzare - scrivono dalla Segreteria trapanese - perchè ne siano meglio chiariti i contorni amministrativi: come può la Regione Siciliana disporre di un bene immobile quando ancora questo sia nella disponibilità del Libero Consorzio dei Comuni (ex Provincia Regionale)? Come può, di conseguenza, la Regione Siciliana OGGI stipulare una convenzione decennale con l'Ente Luglio Musicale Trapanese, totalmente partecipato dal Comune di Trapani, senza aver fatto preliminarmente un passaggio con l'amministrazione guidata dal Sindaco Damiano che dello stesso Ente Luglio è anche il Presidente? Come può la Regione Siciliana non avviare una interlocuzione di chiarezza con il Comune di Trapani anche alla luce del fatto che il sindaco Vito Damiano in data 14 marzo 2016 (prot. 24898) aveva scritto alla Regione Siciliana – Assessorato all'Economia – Dipartimento del Bilancio e del tesoro – Servizio patrimonio di non essere interessato alla acquisizione del Teatro Tito Marrone «[...] fintanto che non verranno sanati i difetti strutturali evidenziati nelle note tecniche allegate nonchè quant'altro dovesse emergere a seguito di più approfondita analisi strutturale, certamente necessaria prima di un qualsivoglia affidamento»? Come può la Regione Siciliana non pretendere che sia posta fine ad una palese contraddizione in quanto Damiano non è interessato come legale rappresentate del Comune, mentre lo sarebbe in qualità di Presidente del Luglio Musicale Trapanese? Come se non si trattasse di un Ente partecipato dal Comune con risvolti sui bilanci comunali e quindi sui cittadini?£. Gli avvocati Manfredi Zammataro, segretario regionale del CODICI Sicilia e Vincenzo Maltese, segretario provinciale del CODICI Trapani, che da tempo si battono affinchè vi sia trasparenza nell'operato degli enti pubblici e nella pubblica amministrazione in generale, su questa vicenda vogliono comprendere le possibili ripercussioni di tipo economico sugli utenti e sui cittadini-contribuenti, per capire "che fine ha fatto la proposta di una cogestione del teatro Tito Marrone tra il Comune di Erice ed il Comune di Trapani e per capire il senso di una manifestazione di disinteresse del Comune di Trapani a fronte di un contestuale interesse dell'Ente Luglio Musicale Trapanese a distanza di pochi mesi. «Infatti, a rafforzare i nostri dubbi e ad onor di memoria – commentano i due legali –, ci sono le notizie di stampa che si possono trovare sul web, dalle quali risulta come, già lo scorso anno, il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, avesse chiesto alla Regione Siciliana l'affidamento del teatro "Tito Marrone" che ricade in territorio ericino, anche in cogestione con il Comune di Trapani. Ricordiamo che la stessa Regione Siciliana avrebbe preteso un canone d'affitto con a carico dei due Comuni anche gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria». «Peraltro - ricordano i due rappresentanti di CODICI - a seguito della rinuncia da parte del Comune di Trapani, l'amministrazione ericina si era, comunque, messa al lavoro procedendo a sopralluoghi e verifiche con la Commissione pubblici spettacoli e tenendo rapporti con associazioni varie associazioni artistiche per concordare una gestione del teatro una volta completato l'iter amministrativo che avrebbe portato l'ente alla gestione dello stesso». Ad avviso di CODICI mancherebbero i passaggi propedeutici con i predetti enti locali per giungere ad un affidamento diretto del teatro al Luglio Musicale che, tuttalpiù, potrebbe averne solo successivamente una gestione tecnico-artistica. «Abbiamo presentato una istanza a Giovanni Bologna, Direttore generale della Funzione pubblica della Regione, per conoscere come stanno realmente i fatti - concludono Zammataro e Maltese -. Ènecessario che si faccia luce su tale vicenda; che sia individuato il procedimento corretto da seguire sul piano amministrativo, anche per comprendere dove stia la verità e dove la propaganda. E per capire, soprattutto in termini di costi, quanto questi potrebbero incidere sul bilancio del Comune di Trapani e se sia stata preventivata una spesa di massima complessiva per una gestione del teatro».

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