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Marettimo | Attualità

Aperto Museo delle Carceri al Castello di Punta Troia

01 Luglio 2015 12:52, di Niki Mazzara
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Apre da oggi al pubblico il Museo delle Carceri che ha sede nel Castello di Punta Troia. Fino al 30 settembre la struttura potrà essere visitata, tutt...

Apre da oggi al pubblico il Museo delle Carceri che ha sede nel Castello di Punta Troia. Fino al 30 settembre la struttura potrà essere visitata, tutti i giorni, dalle 10.30 alle 18.30 grazie alla presenza delle guide del Comune e di una collaboratrice dell'Area marina protetta che accompagneranno i visitatori all'interno dell'edificio spiegandone la storia e la sua trasformazione a Museo e ad Osservatorio per la Foca Monaca dell'Amp "Isole Egadi". L’ingresso al Castello, di cui fino a ieri erano aperte solo le terrazze, è gratuito. Per ogni informazione utile si ci può rivolgere agli uffici della Delegazione comunale dell’isola. Al sito, che rappresenta un po' l’emblema dell’isola, si accede da un sentiero forestale in almeno un’ora e mezza di percorso a piedi per camminatori da trekking o con i natanti dei barcaioli dell'isola che conducono fino alla spiaggia di Scalo Maestro da cui si percorre una salita di circa un quarto d’ora su un sentiero lastricato. Il castello di Punta Troia, edificato a strapiombo sul mare sulla cima di un suggestivo promontorio, è uno dei monumenti più antichi dell’isola e sorge sulle fondamenta di una torretta di avvistamento costruita nel IX secolo dai Saraceni. Nel XII secolo Ruggero II, re normanno di Sicilia, fortificò le postazioni difensive delle Egadi, tra le quali la torretta di Punta Troia. Nel 1600 circa gli Spagnoli edificarono l'attuale castello, dotandolo di una grande cisterna per la raccolta d'acqua e di una chiesetta che fu chiamata Real Chiesa Parrocchiale di Marettimo. La cisterna, detta la Fossa, venne successivamente adibita dagli stessi Spagnoli a prigione per condannati per i reati più gravi. Dalla fine del Settecento il Real Castello del Marettimo divenne un carcere per prigionieri politici, fino al 1844, quando Ferdinando II di Borbone, dopo un'ispezione, ne decise la chiusura. Fu adibito in seguito, durante i conflitti mondiali, a punto di avvistamento militare e stazione telegrafica. Restaurato, ospita adesso il Museo delle Carceri e l'Osservatorio per la Foca Monaca dell'Area marina protetta delle Isole Egadi.

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