Carcere, l'on. Oddo: "Condizioni inaccettabili al reparto Tirreno"

Infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto e condizioni igienico-sanitarie carenti. Questa la situazione riscontrata, nel corso della visita effettuata i...

Infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto e condizioni igienico-sanitarie carenti. Questa la situazione riscontrata, nel corso della visita effettuata ieri alla Casa circondariale di Trapani, dal deputato regionale trapanese Nino Oddo che, assieme a Roberto Messana e Nico Del Grosso, rispettivamente segretario regionale e referente provinciale della FSA-Agenti di Polizia Penitenziaria, e accompagnato dal comandante di reparto della Polizia Penitenziaria, Giuseppe Romano, ha visitato l'Istituto di pena. Oddo si è soffermato, in particolare, nella sezione "Tirreno" che attualmente ospita cinquanta detenuti. “E’ emersa una chiara situazione emergenziale - ha commentato - inaccettabile ed invivibile sia per i detenuti sia per il personale vi lavora giornalmente". Le condizioni in cui si trova attualmente la Casa circondariale di Trapani sono state oggetto, nei mesi scorsi, di una serie di segnalazioni da parte del direttore Renato Persico e dei sindacati della Polizia penitenziaria. Al termine dell'estate il reparto femminile, dove erano presenti poco più di 20 detenute, è stato chiuso per lo stesso genere di problematiche. "In attesa che venga inaugurata, nel 2016, la nuova sezione "Adriatico" - prosegue l'onorevole Oddo - ritengo che sarebbe opportuno chiudere la sezione "Tirreno" e trasferire i detenuti al carcere di Favignana o al “Pagliarelli” di Palermo”. Il deputato del PSI ha ricordato come “ gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno contribuito a ridurre l’incidenza del sovraffollamento della popolazione carceraria, pertanto il loro trasferimento, oltre ad essere una soluzione temporanea, non andrebbe comunque ad incidere su altre strutture carcerarie”. “Del resto - ha concluso - dallo stato delle carceri si misura il livello di civiltà di un Paese e i detenuti hanno dei doveri ma anche dei diritti. Pertanto vanno garantite loro condizioni di vita dignitose”.

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