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Continuità territoriale per valorizzare lo scalo di Birgi. Riolo scrive a ministro Toninelli

10 Agosto 2018 19:51, di Redazione
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Una accorata lettera è stata inviata da Alessandro Riolo, membro del Comitato per il monitoraggio e la salvaguardia dell'aeroporto di Trapani al minis...

Una accorata lettera è stata inviata da Alessandro Riolo, membro del Comitato per il monitoraggio e la salvaguardia dell'aeroporto di Trapani al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli. Argomento della nota, la “continuità territoriale” che consentirebbe alla Sicilia di poter godere di alcujne agevolazioni in materia di trasporto aereo e, quindi, un rilancio dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Nella nota RFiolo chiede al ministro di “ riconsiderare la decisione di finanziare la continuità territoriale dagli aeroporti di Trapani e Comiso con 40 milioni di Euro, e di considerare di adottare piuttosto la proposta di investire questi 40 milioni di Euro, ed anche i 51 milioni di Euro attualmente spesi per la continuità territoriale in Sardegna, nella rimodulazione delle imposte di imbarco su tutti i piccoli aeroporti del paese”. Riolo, che si dice era speranzoso dopo aver visto il video in cui con Luigi Di Maio ed altri portavoce del M5S Toninelli annunciaviache avrebbr disdetto il noleggio dell'Airbus A340-500 usato negli ultimi anni come aereo di stato, e che questo ci avrebbe portato a risparmiare 108 milioni di Euro, sottolinea invece di essere ora preoccupato, a seguto delle “ dichiarazioni di tante persone, che tra l'altro personalmente stimo, sia portavoce del M5S come Giancarlo Cancelleri, Michele Dell’Orco, Valentina Palmeri, Ignazio Corrao, Maurizio Santangelo, sia rappresentanti degli altri partiti, come Sebastiano Musumeci e Marco Falcone, che annunciavano che in un futuro prossimo 40 milioni di Euro dei contribuenti italiani sarebbero stati spesi per la continuità territoriale dagli aeroporti di Trapani e Comiso. Vero é che non ho letto tue specifiche dichiarazioni su quest'ultima scelta, - scrive Riolo - ma il mio pensiero è corso a te, perché visto il tuo ruolo di Ministro delle Infrastrutture, ho pensato che potesse essere impossibile che tu non fossi stato consultato e non avessi dato il tuo personale avallo a questa decisione. Non mi aspetto che i politici siano dei tuttologi, ed accetto di buon grado che tutti possiamo sbagliare, e non so chi sia a consigliarvi per quanto riguarda il settore del trasporto aereo civile, ma la continuità territoriale non é quello che serve a Trapani e Comiso, e non è certamente quello che serve a nessun altro delle decine di piccoli aeroporti italiani”. Nella nota, poi, il componente del Comitato per il monitoraggio e la salvaguardia dell'aeroporto di Trapani, ricorda come “ tranne che per due casi specifici, Lampedusa e Pantelleria, la continuità territoriale andrebbe proibita per tutti gli aeroporti italiani. Ed anche in quei due casi, dovrebbe essere utilizzata soltanto come extrema ratio. Il problema della mancanza di collegamenti, e del costo elevato di quelli esistenti, è vero ed è innegabile per gli aeroporti delle zone meno sviluppate e più periferiche del paese, ma la continuità territoriale non é la risposta migliore a quel problema”. Da qui, per Riolo, il fatto che “ la soluzione a quel problema può venire soltanto se si incentiva in maniera robusta e sistematica l'incremento del traffico aereo. E l'azione prioritaria per iniziare a materializzare tale incremento può essere soltanto una profonda revisione dell'imposizione fiscale sugli imbarchi nei piccoli aeroporti. L'Italia é uno dei pochi paesi europei, 5 o 6, che impone delle imposte di imbarco; mi riferisco a due imposte: l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco e l'IVA al 10% sui voli nazionali, in primis quella sulla stessa addizionale (una imposta su una imposta che grida vendetta). Per ogni imbarco, sono €6,50 di imposte sui voli internazionali, e €7.15 di imposte su quelli nazionali. Togliere le imposte aeroportuali da tutti i piccoli aeroporti italiani avrebbe un impatto, a parità di costo, almeno di un ordine di grandezza maggiore della continuità territoriale. Le mie personali stime variano da 10 a 50 volte maggiore. Se non é proprio possibile togliere le imposte aeroportuali ai piccoli aeroporti per ragioni di bilancio, si potrebbero rimodulare in maniera intelligente, ad esempio aumentandole leggermente nei grandi aeroporti, dove la domanda é rigida per incrementi di pochi euro nel costo dell'offerta, ed annullandola nei piccoli aeroporti, che vengono uccisi dall'attuale livello impositivo. Ho fatto i conti, e si può fare a gettito invariato”. Quindi un suggerimento, quasi sussurrato, al Ministro Toninelli chiendogli di parlare con i vettori e di invitare l'amministratore delegato di Ryanair per chiedergli “ quante nuove rotte potrebbe aprire in cambio della remissione delle imposte di imbarco da e per i piccoli aeroporti italiani” confrontando la risposta, con le 6 rotte nazionali in continuità territoriale dalla Sardegna che costano 51 milioni di Euro l'anno, o dalle 5 rotte nazionali di cui si parla per Trapani e Comiso che ci costerebbero altri 40 milioni di Euro l'anno”. Sin qui Riolo. Il Ministro Toninelli, esponente di un partito che si dice “di cittadini”, ascolterà il cittadino Riolo?

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