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Castellammare del Golfo | Cronaca

In manette Salvatore Bosco, figlio del boss Antonino

03 Ottobre 2014 13:30, di Ornella Fulco
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Da tempo era finito nel mirino delle forze dell’ordine perchè sospettato di gestire un importante spaccio di droga. Salvatore Bosco, 32 anni, figlio d...

Da tempo era finito nel mirino delle forze dell’ordine perchè sospettato di gestire un importante spaccio di droga. Salvatore Bosco, 32 anni, figlio del boss di Cosa nostra Antonino - in carcere dal 2002 dove sta scontando l'ergastolo - è finito in manette ad opera dei carabinieri della Stazione di Castellammare del Golfo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L'uomo, ufficialmente nullafacente, trascorreva le sue giornate tra sale giochi e bar. In particolare, negli ultimi tempi, gli investigatori avevano notato i suoi incontri, sempre più frequenti, con numerosi giovani, provenienti anche da comuni limitrofi, molti di questi già segnalati come assuntori di sostanze stupefacenti. Strani viavai che erano, da tempo, sotto osservazione da parte dei Carabinieri i quali, avuta conferma delle ipotesi investigative formulate nelle ultime settimane, hanno deciso di fermarlo, nei pressi di piazza Petrolo, intorno alle 22.30 di ieri. La perquisizione personale effettuata dai militari ha consentito di trovare, all’interno di un marsupio che Salvatore Bosco portava sempre con sè, dieci dosi circa di cocaina e millecinquecento euro in contanti, presumibile provento dell’attività di spaccio svolta durante la giornata. La perquisizione effettuata anche nella sua abitazione ha consentito di rinvenire, nascoste all’interno di un vano contatore, ulteriori dosi di cocaina per un totale di 20 grammi circa che, considerato il valore di mercato, avrebbero fruttato tra i millecinquecento e i duemila euro. Salvatore Bosco, dopo l'arresto, è stato trasferito, a disposizione dell’Autorità giudiziaria, presso la Casa circondariale di Trapani. Il giovane era già finito nella rete degli investigatori nell'ambito di un’attività di indagine culminata, nel 2012, con l’emissione di dodici ordinanze di custodia cautelare tra cui una notificata, in carcere, nei confronti del padre ritenuto responsabile di continuare a gestire l’attività estorsiva della "famiglia" mafiosa castellammarese tramite le indicazioni fornite ai figli duranti i colloqui in carcere. Il suo arresto di ieri si inquadra nella più ampia azione di contrasto al fenomeno del traffico di stupefacenti fortemente promossa dal Comando della Compagnia Carabinieri di Alcamo.

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