L'Anci Sicilia lancia allarme su ripartizione somme della Regione
"Non esistono le condizioni minime per esprimere un parere sulla proposta formulata dall'assessore regionale Pistorio relativa al piano di riparto" de...
"Non esistono le condizioni minime per esprimere un parere sulla proposta formulata dall'assessore regionale Pistorio relativa al piano di riparto" delle somme dovute dalla Regione ai Comuni. E' quanto sottolinea in una nota l'Anci Sicilia. Nel corso della Conferenza Regione-autonomie locali la sezione siciliana dell'associazione nazionale dei Comuni italiani ha registrato che "non vi è alcun segnale di cambiamento nell'atteggiamento della Regione nei confronti dei Comuni e che perdura l'indifferenza per i servizi essenziali e per tutto ciò che coinvolge i cittadini siciliani". L'Anci sottolinea, inoltre, che "la mancata attenzione ai problemi legati al Patto di stabilità regionale che non ha consentito l'erogazione di alcuna somma per l'anno in corso e che, nella migliore delle ipotesi prospettate dall'Assessorato, porterebbe all'assegnazione di un sesto delle pur ridotte risorse previste". Le amministrazioni comunali saranno costrette a "onerose anticipazioni di cassa con produzione di pesanti interessi passivi, ciò anche in considerazione dei tagli continui, ormai pluriennali, alle risorse per i Comuni (da 914 milioni a 460 in cinque anni). Sulla ripartizione dei fondi si registra, inoltre, la mancata attenzione - anche in sede legislativa - per i Comuni in dissesto e pre dissesto". L'Anci Sicilia parla di stato di "calamità istituzionale" dovuta anche all'applicazione, nel corso di quest'anno, della cosiddetta armonizzazione dei bilanci e dalla mancanza di un esame congiunto, più volte richiesto dall'associazione, della situazione finanziaria dei Comuni siciliani con il governo regionale e con quello nazionale. E'la prima volta in assoluto, nella storia della Regione, che si registra una presa di posizione così forte da parte dei Comuni "nel tentativo di richiamare attenzione e sensibilità nei confronti di servizi e diritti negati dei cittadini, mortificati dalla Regione che usa come parafulmine le amministrazioni comunali". Una presa di posizione considerata dall'Anci Sicilia "l'unico strumento possibile, atteso che il parere della nostra associazione non è vincolante e non impedisce che la Regione provveda ad assegnare quanto, comunque, dovuto ai comuni". "Perdurando tali condizioni - conclude la nota - non sarà possibile per moltissimi Comuni pagare gli stipendi e i fornitori".
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