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Polizia Penitenziaria: UIL, USPP e CGIL contro riduzione organico in Sicilia

22 Novembre 2017 12:22, di Ornella Fulco
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"Le Segreterie regionali della Polizia Penitenziaria di UIL, USPP e CGIL non firmano intese al ribasso, ragion per cui ognuno si assume le responsabil...

"Le Segreterie regionali della Polizia Penitenziaria di UIL, USPP e CGIL non firmano intese al ribasso, ragion per cui ognuno si assume le responsabilità a partire dalla politica e finendo all’amministrazione penitenziaria". Con queste parole i Segretari generali di UILPA Polizia Penitenziaria – USPP - FP CGIL della Sicilia, Gioacchino Veneziano, Francesco D’Antoni, e Paolo Anzaldi si dicono contrari al progetto della ministra  della Funzione pubblica Marianna Madia che riduce di 600 unità l'organico dei poliziotti penitenziari per la Sicilia. “E’ semplicemente scandaloso - dichiarano i tre sindacalisti - , a fronte di una presenza di quasi 6.400 detenuti, ridurre l’organico della Polizia Penitenziaria portandolo da 4.770 a 4.203, quando, in realtà, le carceri sono oramai senza un briciolo di personale e in una situazione di sovraffollamento delle strutture con le difficoltà e i pericoli per i lavoratori in tutti i servizi istituzionali che la legge affida al Corpo". I tagli più incisivi, evidenziano i sindacalisti, sono dovrebbero essere praticati nelle carceri di Palermo Pagliarelli (-38 unità), Caltanissetta (-33 unità) Agrigento (-26 unità), Palermo Ucciardone (-24 unità) Favignana (-19 unità) Giarre (-13 unità) Enna (-11 unità). Secondo Veneziano, D'Antoni e Anzaldi, il potenziamento operato negli Istituti dove sono stati aperti nuovi reparti detentivi o dove è avvenuto l cambio di gestione custodiale - cioè  Caltagirone ( 81 unità) , Barcellona Pozzo di Gotto ( 49 unità) , Trapani ( 27 unità) , Messina ( 19 unità) Siracusa ( 6 unità) Augusta ( 2 unità) - è "insufficiente alle esigenze complessive che metteranno a ancora di più a dura prova il sistema di sicurezza delle carceri e la fruizione dei diritti dei lavoratori". I segretari di categoria di UIL, USPP e CGIL - lo scorso 20 novembre, in sede di esame congiunto con il Capo della Polizia Penitenziaria Gianfranco De Gesù -  hanno ribadito la "netta contrarietà alla rideterminazione coatta delle piante organiche" da parte della ministra, riservandosi "azioni di lotta sindacali a tutele del personale di Polizia Penitenziaria della Sicilia”.

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