Sbarcati al porto 382 migranti, tra loro donne e minori

A distanza di circa due settimane dall'ultimo arrivo, avvenuto lo scorso 17 aprile, il territorio trapanese torna ad accogliere un gruppo di migranti ...

A distanza di circa due settimane dall'ultimo arrivo, avvenuto lo scorso 17 aprile, il territorio trapanese torna ad accogliere un gruppo di migranti tra i quasi 4.000 salvati ieri, 2 aprile, in 17 operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. Si tratta di 382 persone, tra cui 304 uomini, 75 donne - di cui 7 in stato di gravidanza, una di loro è sbarcata quasi in travaglio - e 10 minori, tra questi anche una neonata di tre mesi che ha viaggiato con la sua giovane mamma. Tra le pochissime cose che la donna aveva con sé, in pratica i vestiti che indossava e un piccolo borsello a tracolla, c'era un barattolo di latte in polvere per la sua piccola Naseeb (che vuol dire destino, fato), verosimilmente acquistato prima della partenza, con scritte in arabo. E' sbarcato per primo anche un ragazzo di 17 anni riuscito ad imbarcarsi, solo, su uno dei viaggi della speranza verso le coste siciliane nonostante un piede parzialmente amputato. I migranti, per la quasi totalità provenienti dalla Somalia, sono giunti al porto di Trapani alle ore 16 circa, sbarcando dalla nave porta container "Santa Giorgina", battente bandiera della Liberia. Sono stati recuperati dal mercantile nelle acque a nord delle coste libiche dopo le chiamate giunte alla sala operativa di Roma della Guardia Costiera italiana. Viaggiavano su sei differenti gommoni stracarichi di passeggeri. Giunti sul molo Ronciglio sono partite le operazioni di triage medico e alcuni migranti, oltre alle donne in gravidanza, sono stati trasferiti in ambulanza al Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani. Segnalati anche alcuni casi di scabbia. Al momento in cui scriviamo sono ancora in corso le operazioni di sbarco dalla nave. Gli extracomunitari saranno tutti condotti al Cara di Salinagrande ma, tra domani e mercoledì prossimo, 221 dovrebbero lasciare il territorio siciliano per essere trasferiti in centri di accoglienza in Basilicata, Umbria e Toscana. I restanti 161 resteranno, invece, al Centro di accoglienza per richiedenti asilo trapanese. Sono sette i posti resi disponibili dalla Protezione civile comunale per i minori che dovessero risultare non accompagnati, la cui responsabilità ricade per legge sull'aministrazione comunale. Solo una volta completate le operazioni di prima accoglienza, presenti anche i responsabili di "Save the Children" e dell'IOM-OIM (l'Organizzazione internazionale per le migrazioni), sarà possibile quantificarne il numero esatto anche con esami medici utili a determinare l'età nei casi dubbi.

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