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63ª Settima Liturgica: Mons. Mogavero. «Le chiese intente a cogliere i bisogni dell'uomo»

31 Agosto 2012 11:21, di Niki Mazzara
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Mazara del Vallo, 31 agosto 2012-  «La parola del Signore evidenzia un atteggiamento e un dinamismo che devono identificare e animare le Chiese. Esse ...

Mazara del Vallo, 31 agosto 2012-  «La parola del Signore evidenzia un atteggiamento e un dinamismo che devono identificare e animare le Chiese. Esse sono le vergini prudenti che attendono lo sposo, pronte ad accompagnarlo con le lampade accese, quando egli verrà. In questa attesa le Chiese rimangono vigilanti e operose, pienamente inserite nella storia e intente a cogliere i bisogni dell’uomo». Èquesto un passaggio dell’omelia di monsignor Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo che ha presieduto la concelebrazione Eucaristica nella Cattedrale Ss. Salvatore a Mazara del Vallo, nel penultimo giorno di lavori della 63ª Settimana Liturgica Nazionale. Riprendendo le parole di monsignor Romeo pronunciate il 16 marzo 1980 («Se vedessimo che è Cristo l’uomo bisognoso, l’uomo torturato, l’uomo prigioniero, l’uomo assassinato; e in ogni figura di uomo buttato tanto indegnamente lungo le nostre strade vedessimo quel Cristo buttato via, lo raccoglieremmo come pietra preziosa e lo baceremmo senza vergognarci di lui») e gli orientamenti pastoriali del decennio, Mogavero ha detto: «il primato di Dio nella vita e nell’azione delle nostre Chiese, la testimonianza quale forma dell’esistenza cristiana e l’impegno in una pastorale che, convergendo sull’unità della persona, sia in grado di rinnovarsi nel segno della speranza integrale, dell’attenzione alla vita, dell’unità tra le diverse vocazioni, le molteplici soggettività ecclesiali, le dimensioni fondamentali dell’esperienza cristiana». Infine il passaggio di Mogavero sul tempo di Dio: «Di fronte al tempo, inconsapevolmente, abbiamo un modo strano di considerarlo. Lo riteniamo qualcosa che ci appartiene e di cui possiamo disporre facilmente. Lo viviamo, lo programmiamo, ne parliamo come se esso dipendesse da noi. Raramente ci capita di pensare che, invece, esso sfugge al nostro dominio. In questo stato di cose, colpisce particolarmente la parola del Signore che dice: C’è un’ora che nessuno immagina; un’ora singolare alla quale non si può sfuggire perché è l’ora di colui che deve venire. Èmai possibile, verrebbe da chiedersi, che possa esserci un tempo che mi supera e oltrepassa? E la risposta è: sì. Èil tempo di Dio che non è sottoposto al controllo e alle logiche dell’uomo».

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