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Più cari i conferimenti in discarica per i Comuni sotto il 65% di differenziata

11 Gennaio 2019 08:38, di Ornella Fulco
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Si preannuncia un aumento dei costi che, ovviamente, ricadrà sulla TARI e, quindi, sui cittadini

Si profila l'ennesima stangata per i contribuenti siciliani in materia di tassa sui rifiuti. Da gennaio di quest'anno, infatti, il conferimento in discarica da parte dei Comuni subirà un aumento del 20 per cento. Soldi che saranno pagati ai gestori degli impianti che li gireranno nella casse della Regione. La novità, in teoria, dovrebbe colpire solo i Comuni che non hanno raggiunto il 65 per cento della raccolta differenziata ma,, nella pratica, sarà applicata a tappeto perchè a dimostrare di aver raggiunto l'obiettivo, dovranno essere le amministrazioni comunali. Ciò, ovviamente, si tradurrà in un aggravio della TARI dovuta dai cittadini. 
Nel corso della riunione svoltasi mercoledì scorso nella sede dell'Assessorato regionale ai Rifiuti - in cui erano presenti il direttore generale Salvo Cocina e i gestori delle discariche, tra cui la Trapani Servizi che gestisce l'impianto di contrada Borranea  - è emersa l'intenzione di applicare l'addizionale del 20 per cento sulla quota di conferimento in discarica. Questa disposizione è prevista da tempo dal Codice dell'Ambiente - articolo 205 del decreto 152 del 2006 - ma in Sicilia non era stata mai applicata. In quella legge, ormai vecchia di più di dieci anni, si ponevano gli obiettivi di differenziata che i Comuni avrebbero dovuto raggiungere: il 35 per cento entro il 2006; il 45 per cento entro il 2008; il 65 per cento entro il 2012. Traguardi da cui la Sicilia è ancora molto lontana: lo scorso mese di settembre (ultimo dato disponibile) la media regionale si attestava sul 35 per cento, segnando un aumento di dieci punti negli ultimi nove mesi ma decisamente in ritardo rispetto agli standard nazionali. 
Saranno dunque i gestori delle discariche - per gran parte in mano ai privati - a presentare il conto ai Comuni. E sempre loro verseranno le somme alla Regione ogni tre mesi, anche anticipando i pagamenti da parte delle amministrazioni. Non è ancora chiaro se l'addizionale del 20 per cento si applicherà anche in maniera retroattiva. Quello che è certo è che, per gennaio 2019, il riferimento al dato di raccolta differenziata a cui guardare per decidere se un Comune pagherà o meno la tassa è a un anno prima, cioè a gennaio 2018. Se in quella data si è raggiunto il 65 per cento, allora l'amministrazione potrà chiedere di essere esentata, altrimenti scatterà l'aumento.  
Andando ad esaminare le percentuali di differenziata a gennaio 2018, pubblicate dall'ufficio speciale della Regione, il quadro appare sconfortante: la media regionale era del 24,6 per cento e i Comuni che superavano il 65 per cento - e che quindi, al momento, sarebbero esenti dall'addizionale - sono 66 su 390. In provincia di Trapani solo Custonaci e Poggioreale. 
Dagli uffici del Dipartimento trapela, però, la notizia che l'addizionale possa essere applicata in maniera retroattiva anche sul 2017. Se così fosse - e questo sarà chiaro dalle linee guida che a breve saranno definite dall'Assessorato - bisognerà andare a prendere come riferimento le percentuali di raccolta differenziata del 2016. 

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