A Pizzolungo gli studenti di Sassuolo per continuare a fare memoria
A visitare il laboratorio di impegno arrivano appartenenti a scuole del settentrione
Oltre 150 studenti del Liceo "A.F. Formiggini" di Sassuolo (MO), accompagnati dai loro professori ieri si sono ritrovati a Pizzolungo il giardino “del non ti scordar di me” per una giornata dedicata alla memoria. Questo è il luogo dell'attentato che, destinato al giudice Carlo Palermo, uccise invece Barbara Rizzo Asta e i suoi due gemelli Giuseppe e Salvatore di sei anni. A Pizzolungo presente la professoressa Gabriella Ruggirello attivista di Libera, e Lorenzo Noto della Pro Loco, gli studenti hanno ascoltato la vicenda processuale raccontata dal giornalista Rino Giacalone, che ha anche riassunto il percorso che Libera con la società civile ha intrapreso per trasformare la memoria in impegno nel nome delle vittime di questa strage.
"Nelle stragi che dobbiamo ricordare lamentando che ancora oggi non si conosce verità e non c'è giustizia pienamente resa, è compresa anche quella di Pizzolungo, conosciamo i mandanti, Riina, Virga, Madonia, Di Maggio, da ultimo anche Vincenzo Galatolo, ma non il perchè di quell'attentato – ha detto Rino Giacalone. E' elemento giudiziario provato che il tritolo usato a Pizzolungo è quello usato nell'attentato di Via d'Amelio dove morirono Paolo Borsellino e la sua scorta, e ancora prima nel 1989 nel fallito attentato all'Addaura contro il giudice Giovanni Falcone. Quei sette candelotti posti sulla scogliera dell'Addaura, Falcone li definì opera di menti raffinatissime, le stesse che probabilmente hanno avuto anche un ruolo nella strage di Pizzolungo. A Trapani la mafia uccideva con le autobombe e i mafiosi frequentavano le logge massoniche, mentre i politici davanti ai corpi straziati dicevano che la mafia a Trapani non c'era”.
Prima di visitare Pizzolungo, gli studenti di Sassuolo erano stati al cimitero di Partanna sulla tomba di Rita Atria e poi hanno incontrato Nadia Furnari dell'omonima Associazione.
“Sono oltre un migliaio gli studenti venuti in questi anni a Pizzolungio, nel giardino del “Non ti scordar di me”, a visitare il laboratorio di impegno che è stato creato, ma quasi tutti appartenenti a scuole del settentrione, da Trapani e dalla Sicilia purtroppo li contiamo sulle dita di una mano" dice con rammarico Giacalone.
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