Acqua arancione, si prospetta avvio di class action contro Eas e Regione
Il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida e l'assessore Angelo Catalano hanno incontrato, ieri, diversi amministratori condominiali, rappresentanti di as...
Il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida e l'assessore Angelo Catalano hanno incontrato, ieri, diversi amministratori condominiali, rappresentanti di associazioni consumatori e dei Comitati di quartiere per informare sull'esito della vertenza contro Regione Sicilia, EAS e Siciliacque sulla qualità dell'acqua erogata nel territorio ericino. Era presente all'incontro anche il legale che segue la vicenda, l'avvocato Vincenzo Maltese. Ormai accertato il nesso di causalità tra la qualità dell'acqua dissalata, che nel corso degli anni è stata immessa in rete, e la corrosione delle condotte che ha prodotto il caratteristico colore giallo-arancione dell'acqua e anche la sua non salubrità per la presenza di batteri di vario genere. Tranchida ha illustrato l'esito di una serie d'incontri palermitani con l'avvio di un tavolo tecnico in sede di Dipartimento regionale Acque e Rifiuti e di Protezione Civile Regionale per il ristoro dei danni provocati alla rete idrica cittadina, a fronte di una prima progettualità di circa 24 milioni di euro avanzata dal Comune per le zone di Casa Santa e Pizzolungo. Riguardo ai danni subiti dai cittadini, invece, insieme agli amministratori condominiali ed ai rappresentanti dei Comitati di Quartiere, si è dibattuto sulle possibili soluzioni per ottenere un rimborso da parte dell'EAS delle spese sostenute, nel corso degli ultimi cinque anni, per le continue pulizie delle cisterne e la sostituzione dei filtri, dimostrate con fatture, o chiedere un risarcimento del danno in via equitativa alla Regione. I rappresentanti delle associazioni di consumatori, forti di alcune recenti pronunce di accoglimento da parte dei giudici di pace italiani, hanno prospettato l'avvio di azioni collettive nei confronti dell'EAS e della stessa Regione Sicilia, fermo restando il diritto di ciascun cittadino di rivolgersi singolarmente l'Autorità giudiziaria competente. A conclusione dell'incontro è stato deciso di aggiornare la discussione ad altra data per dare avvio alle azioni extragiudiziali preliminari. "Garantiamo agli Ericini che non arretreremo di un millimetro nell'annosa battaglia per il riconoscimento del diritto al bene primario, quale l'acqua, nelle case di tutti, - ha dichiarato il sindaco Tranchida - la Regione deve pagare".
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