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Aereo in mare: esercitazione della Capitaneria di Porto

18 Luglio 2013 13:10, di Redazione
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Il tratto di mare compreso tra Trapani e Favignana, è stato teatro, stamane, di una esercitazione congiunta, coordinata dalla locale Capitaneria di Po...

Il tratto di mare compreso tra Trapani e Favignana, è stato teatro, stamane, di una esercitazione congiunta, coordinata dalla locale Capitaneria di Porto, nel corso della quale è stato simulato l'ammaraggio per incidente di un aereo con 40 persone a bordo. L’attività era stata disposta dal Comando generale delle Capitanerie di porto.  Quindici unità navali della Guardia Costiera, cinque di altre forze di polizia  - Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia penitenziarie a Vigili del Fuoco - due mezzi aerei della Guardia Costiera e dell'Aeronautica militare, due nuclei sommozzatori della Guardia Costiera e della Croce Rossa Italiana ed infine cinque mezzi navali privati (un rimorchiatore della Somat, due aliscafi della "Compagnia delle Isole" e due catamarani della Ustica Lines): questi, insieme a circa cinquanta uomini, i numeri dell'operazione. Lo scenario ipotizzato ha visto un aereo passeggeri, modello SAAB-2000, proveniente dall’aeroporto di Pantelleria e diretto a Trapani, che - per avaria e spegnimento dei motori - ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza facendo perdere il proprio segnale sul radar con l’ultima posizione rilevata a circa 9 miglia ad ovest dell’aeroporto di Trapani.  Si è proceduto, per prima cosa, alle ricerche del velivolo e all'individuazione di eventuali superstiti per poi passare al recupero in mare dei 40 volontari - tra cui anche hostess e steward della Ryan Air e personale dell’Ufficio operazioni Airgest e della Croce Rossa di Trapani - che fungevano da passeggeri dell'aereo ammarato. Per ragioni di sicurezza la fase del recupero è stata simulata più sottocosta, nello specchio di mare tra punta Nubia e punta Tramontana e ha visto l'impiego di  elicotteri che con il sistema del “verricellamento” hanno issato a bordo i traumatizzati mentre il restante numero di  naufraghi è stato recuperato con l'impiego delle unità navali e con l’assistenza di sommozzatori in acqua. Sono state aperte anche tre zattere di salvataggio. I naufraghi sono stati poi sbarcati al porto di Trapani. La Prefettura di Trapani ha pianificato gli interventi di soccorso a terra, allertando gli enti preposti all’assistenza e al soccorso dei naufraghi. E’ stato istituito il Centro di coordinamento soccorsi (CCS), presieduto del Prefetto e composto dai rappresentanti delle Forze dell’ordine e degli enti e amministrazioni competenti alla gestione dell’emergenza. Al porto i volontari della Protezione civile e delle associazioni di volontariato hanno montato diverse tende per l’accoglienza dei naufraghi, un posto medico avanzato e garantito il necessario supporto psicologico e logistico ai "superstiti" che, una volta sbarcati, sono stati sottoposti a triage e quindi trasferiti all'ospedale “Sant'Antonio Abate” con autoambulanze e altri mezzi terrestri messi a disposizione. L’esercitazione è stata diretta dal Capo reparto operativo della Direzione marittima di Palermo, capitano di vascello Luigi Galioto e ha rappresentato il momento più importante dell’attività addestrativa, grazie alla simulazione di una serie di eventi che hanno consentito, con il massimo realismo, di verificare  l’efficace attuazione delle procedure di soccorso.  “Siamo soddisfatti - ha commentato Galioto - del livello di preparazione mostrato dagli equipaggi dei mezzi aeronavali partecipanti che ha permesso di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati nella fase organizzativa così come degli interventi di assistenza ai naufraghi a terra coordinate dalla Prefettura di Trapani”.

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