Aggressioni, il Sappe. "Si dimetta il capo del Dap"
Esasperati gli agenti di polizia penitenziaria
Dopo l’ennesima giornata di follia e violenza vissuta in un carcere italiano, è immediata la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Ieri si sono vissuti nella Casa di reclusione di Noto momenti di altissima tensione, con poliziotti feriti con violenza. Ogni giorno registriamo nelle carceri violenze inaccettabile verso chi rappresenta lo Stato: e questo è inaccettabile! Basta!!!â€, dichiara il Segretario generale del SAPPE Donato Capece, che esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi siciliani.
Per Capece “la situazione delle carceri italiane, per adulti e minori, è sempre più allarmante, per il continuo ripetersi di gravi episodi critici e violenti che vedono sempre più coinvolti gli uomini e le donne appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Donne e uomini che svolgono servizio nelle sezioni detentive senza alcuno strumento utile a garantire la loro incolumità fisica dalle continue aggressioni dei detenuti più violenti. Il taser potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici) ma i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria fanno solo chiacchiere e la Polizia Penitenziaria continua a restarne sprovvisto. La Ministra Guardasigilli Cartabia deve prendere con urgenza provvedimenti per gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria che ogni giorno, nelle galere d’Italia, sono le vittime di aggressioni, umiliazioni, improperi, ferimenti, risse e colluttazioni da parte della frangia violenta dei detenutiâ€. Frattanto, a Trapani continua la protesta degli agenti di polizia penitenziaria in servizio al Pietro Cerulli. Motivo del malcontento, la carenza di personale
Il SAPPE “scenderà in piazza a Roma, a settembre, per sottolineare quanto e come sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. E’ grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione.
Il SAPPE chiede l’uso degli scudi protettivi e caschi come deterrenti e a protezione dei poliziotti penitenziari. Se il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi non è in grado di trovare soluzioni alla gravissima situazione delle carceri italiane ed alla tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria deve avere la dignità di dimettersi!â€
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