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Agguato ad Angileri: tutta colpa di una ruota di scorta

21 Maggio 2014 13:57, di Ornella Fulco
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La compravendita di un'auto è all'origine dell'agguato che, lo scorso 26 marzo, ha portato al ferimento di Giovanni Angileri, pregiudicato di 52 anni,...

La compravendita di un'auto è all'origine dell'agguato che, lo scorso 26 marzo, ha portato al ferimento di Giovanni Angileri, pregiudicato di 52 anni, avvenuto in via Roma a Marsala. Questo il movente, reso noto oggi nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella sede della Compagnia Carabineri di Marsala, dopo l'arresto avvenuto ieri di Giuseppe Barsalona, 43 anni, Francesco Licari, 36 anni, e Massimo Vinci, 29 anni. Per loro l'accusa è di lesioni aggravate dall'utilizzo di arma da fuoco. Il reato di tentato omicidio è stato derubricato. Secondo quanto emerso dalle indagini, lo scorso autunno la vittima aveva acquistato un'auto presso la rivendita di vetture usate di proprietà di Francesco Licari ma questa era risultata non dotata della ruota di scorta. Giovanni Angileri, nelle settimane seguenti, aveva chiesto con insistenza la consegna della ruota mancante non ricevendo riscontro. Successivamente si era recato presso l'autosalone, dove era presente anche Massimo Vinci, genero di Licari, e ne era nata una violenta discussione tanto che Angileri aveva lasciato sul posto l'auto acquistata con le chiavi appese, dichiarando di non volerla più e richiedendo la restituzione della somma di denaro versata. La ricostruzione degli inquirenti ha permesso di fare luce sulle fasi immediatamente precedenti l'agguato. Dopo la discussione, Francesco Licari si era recato al bar Imperial di via Roma dove, per telefono, aveva continuato a discutere con Angileri. Successivamente, Massimo Vinci aveva chiamato il suocero chiedendogli dove si trovasse. Pochi minuti prima delle 10 del 26 marzo, come mostrano le riprese delle telecamere di sicurezza di un negozio vicino al bar, un uomo, identificato dai Carabinieri in Giuseppe Barsalona, si avvicinò a Giovanni Angileri e gli colpendolo ad una gamba. Nelle immagini si vede l’uomo che stramazza a terra mentre Barsalona inveisce contro di lui, puntandogli la pistola alla testa. Subito dopo fugge via, mentre Licari e Vinci lo attendono in auto. Dopo l´arresto di ieri, per i tre si sono aperte le porte della Casa circondariale di Trapani.

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