Al "Sant'Antonio Abate" diete personalizzate per i malati oncologici
Da oggi i pazienti oncologici seguiti all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani potranno usufruire di un intervento dietologico personalizzato, che a...
Da oggi i pazienti oncologici seguiti all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani potranno usufruire di un intervento dietologico personalizzato, che affiancherà i protocolli farmacologici e chirurgici, garantendo la migliore matrice nutrizionale sostenibile e, allo stesso tempo, potenziando l'effetto dei trattamenti oncologici, arginando gli effetti collaterali indesiderati. Da quasi 30 anni, infatti, l’Oncologia mondiale si è soffermata sul rapporto tra cibo e cancro e la maggior parte degli studi attribuisce a una “buona" alimentazione la possibilità di evitare, complessivamente, l'insorgenza del 30-40% per cento di tutte le forme tumorali. Si tratta, secondo i dati forniti dall'Organizzazione mondiale della Sanità , di 3-4 milioni di persone, in tutto il mondo, che avrebbero potuto evitare la malattia se negli anni precedenti si fossero alimentate correttamente. All'ospedale di Trapani saranno il Servizio di Dietologia e Nutrizione clinica, diretto da Giuseppe Vinci, e l’Unità operativa di Oncologia, guidata da Filippo Zerilli, a realizzare questo protocollo di intervento dietologico personalizzato su soggetti affetti da tumore. “Si tratta - ha commentato il direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola - della prima iniziativa di questo tipo in provincia di Trapani. Un esempio di come il Servizio sanitario debba seguire il paziente a 360 gradi nella direzione dell’umanizzazione delle cure, supportandolo a livello medico, assistenziale, e anche nutrizionale”. “Saranno indicati alimenti – spiega Vinci - a basso impatto oncologico e ricchi di fattori di protezione, vengono escluse le proteine animali, compresi formaggi e latte, mentre si può utilizzare quello di soia o di riso e, al massimo due volte a settimana, il pesce o del pollame non di allevamento. E’ molto importante sottolineare – aggiunge il direttore del Servizio di Dietologia e Nutrizione - che questa dieta è fondamentale anche nella prevenzione sia primaria, sia secondaria”, utile, quindi, sia per ridurre il rischio s'insorgenza della malattia, sia nei casi di diagnosi precoce e per evitare recidive. Diversi studi mostrano una correlazione tra alimentazione ad alto tenore di proteine di origine animale e insorgenza di patologie metaboliche, infiammatorie, degenerative e anche tumorali. Tale correlazione è suffragata da studi condotti nel massimo rigore scientifico che dimostrano anche la presenza di concentrazioni elevate di “fattori di protezione” negli alimenti provenienti dal regno vegetale. La dieta proposta ai pazienti oncologici si basa sul recupero di alimenti ad alto contenuto di antiossidanti, biodisponibili ed efficaci se consumati crudi. Il menu giornaliero viene completato da alimenti cotti, sempre di origine vegetale, rappresentati da cereali integrali, verdure, patate e ortaggi. Gli alimenti da consumare crudi, ad alto valore antiossidante espletano la loro azione protettiva se somministrati in congrua quantità . "Abbiamo studiato il protocollo - prosegue il dottore Vinci - inserendo i prodotti tipici della dieta mediterranea, E' importante che il 70% del menu giornaliero sia rappresentato da alimenti crudi e preferibilmente di origine biologica”. Per evitare ai pazienteiil disagio di ingerire elevati volumi di vegetali crudi si utilizzano, di solito, un estrattore di succhi, oppure un centrifugatore. Per un chilogrammo di frutta ed ortaggi si ottengono 300 grammi di succo. Il personale del Servizio di Dietologia e dell’Unità operativa di Oncologia del "Sant'Antonio Abate", provvede anche a fornire tutta l’assistenza e le informazioni necessarie ai pazienti per metterli nelle condizioni di comprendere cosa fare e dove reperire gli alimenti, comprese vere e proprie ricette per preparare i cibi. E' stata allestita una "dieta tipo" con possibilità di personalizzazione e sostituzione delle pietanze, e anche per pazienti con particolari patologie come quelle all’intestino o al pancreas. Il Protocollo dietetico oncologico “invernale” - da 1800 calorie giornaliere - comprendente anche 25 ricette è già disponibile gratuitamente per i pazienti oncologici. Ulteriori interventi nutrizionali mirati e personalizzati, così come l’utilizzo di eventuali supplementi dietetici e di integratori, o l'eventuale somministrazione di alimentazione artificiale con sonda (enterale) o per via venosa (parenterale) vengono garantiti nel corso del follow up del paziente.
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