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Allenatore del Cagliari perseguitato perchè ebreo.

28 Gennaio 2022 03:51, di Redazione
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Morì nel '49 con il 'Grande Torino'.

Ernest " Egri" Erbstein , allenatore del Cagliari, fu vittima delle persecuzioni razziali perchè 'colpevole' di essere ebreo. Fu costretto a scappare nella sua terra l'Ungheria per evitare il peggio e come tutte le persone che vissero quel terrificante periodo storico che andò dal '33 al '45, quei dodici anni per lui   furono un incubo che mai più dovrà ripetersi.

Lo ricorda in occasione della Giornata della Memoria , il progetto di solidarietà messo in piedi dal Cagliari Calcio . Spiegano i promotori dell'iniziativa: " Nel giorno della Memoria ricordiamo tutte le persone che con coraggio affrontarono un disprezzo smisurato nei loro confronti , pagandolo spesso con la vita. Tra di loro c'era anche un mister , che qualche anno prima della sanguinosa persecuzione raggiunse guidando la panchina del Cagliari uno storico risultato".

Con Erbstein i sardi intrapresero una cavalcata che li avrebbe condotti allo spareggio contro la Salernitana conquistando il 3 maggio del 1931 la prima storica promozione in serie B. La stagione successiva i cagliaritani si piazzarono tredicesimi in classifica. Successivamente la sua carriera proseguì tra Bari e Lucchese , Torino fino alla fuga in terra magiara . Venne deportato anche in un campo di concentramento ma fortunatamente riuscì a scappare.

Nel 1945 a guerra terminata , Erbstein si trasferì in Piemonte . Morì nell'incidente aereo del Grande Torino nel 1949 andandosi a schiantare contro la collina di Superga in quel maledetto mese di maggio.

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