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Custonaci farà parte della Zes Sicilia Occidentale. L'annuncio al ‘Custonaci Marble week’

Quattromila  addetti, cinquanta aziende e oltre 250 mila tonnellate di produzione

Redazione

Custonaci oggi è il terzo bacino lapideo estrattivo italiano dopo Verona e Carrara, ha una capacità estrattiva di250 mila tonnellate all’annoe, considerando l’intero indotto, impiega circa4 mila addetti.Con un’estensione di 62 kmq, riveste una grande importanza geologica e soprattutto economica.Questi alcuni dati emersi nell’ambito dellaCustonaci marble week, la rassegna dedicata all’antica arte dell’estrazione e della trasformazione del pregiato marmo locale per il quale la cittadina è famosa in tutto il mondo, chesi chiude domani aCustonaci. La rassegna è organizzata dal Comune di Custonaci in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Feedback di Palermo, con il patrocinio dell’assessorato regionale alle attività produttive, Sicindustria Trapani, l’Ordine degli architetti e degli ingegneri della Provincia di Trapani, la Fondazione Ordine degli architetti di Trapani e la Parrocchia Santuario Maria SS. di Custonaci.A dare alcuni numeri del settore èMichele Riccobene, assessore ai lavori pubblici del Comune di Custonaci, promotore dell’iniziativa. “Nel territorio – spiega - sono presenti circa158 cave: 80 dismesse e 78 attive che ricadono per lo più in due aree del territorio: una adiacente al versante del Monte Cofano, l’altra in località Bellazita. I materiali estratti dalle circa50 aziendedel comprensorio sono prevalentemente il Perlato e il Perlatino di Sicilia, che rimangono i materiali più richiesti dall’export, cui si aggiungono produzioni minori come l’avorio venato, il botticino di Sicilia, la breccia Sicilia, il libeccio antico, il nerello di Custonaci”. L’attività estrattiva di Custonaci rappresenta, per i lapidei di pregio, circa il 95% dell’estrazione dell’intera Regione Sicilia e la sua produzione è destinata quasi del tutto ai mercati esteri.“Dal 2013, anno in cui si è raggiunto il maggiore splendore ad oggi – ha spiegatoGiovanni Castiglione, presidente della sezione lapidei di Sicindustria– l’export si è quasi dimezzato passando dai circa61 milioni di eurol’anno a circa35 milioni di euro nel 2018con la perdita di circa mille posti di lavoro. I principali mercati per il marmo di Custonaci rimangono i paesi nordafricani e quelli mediorientali come l’Arabia Saudita fino all’India ma sono interessati ai nostri prodotti anche buyer provenienti dall’Iraq e dal Centro America”. Ancora oggi i pregiati marmi di Custonaci sono apprezzati per la loro grande qualità.“I lapidei di Custonaci per qualità geologiche e quindi durezza, resistenza e lucentezza – ha continuato Castiglione - sono tra i prodotti migliori nei mercati mondiali. Vengono quindi largamente apprezzati per le loro qualità e per essere espressione del made in Italy”. In questi ultimi 4-5 anni il settore sta attraversando una crisi pesantissima che ha già provocato la perdita di mille posti di lavoro.“L’export dei nostri marmi ha avuto una brusca battuta d’arresto – ha dettoGiuseppe Morfino, sindaco di Custonaci- a causa della forte instabilità politica ed economica dei paesi mediorientali, principali compratori, ma anche all’aumento della concorrenza dei player nel mercato, avvantaggiati da una burocrazia più snella o da un fisco meno opprimente che consente di avere maggiori margini di manovra e di proporre quindi prezzi più concorrenziali”.E' sulla riqualificazione dell'offerta che bisogna puntare perGregory Bongiorno, Presidente di SicindustriaTrapani. "Piuttosto che vendere il semplice blocco di marmo - dice Bongiorno - si potrebbe proporre un prodotto lavorato, offrendo quindi un servizio in più e un prodotto migliore che potrebbe aprire a nuovi mercati e a nuovi filoni di vendita. Il marmo, come il petrolio, è pur sempre una risorsa limitata: ecco che aprire a nuovi potenziali business è fondamentale per la sopravvivenza del settore. Un appello che rivolgiamo alla politica è poi quello dello snellimento della burocrazia: gli imprenditori sono alle prese con troppe incombenze e anche l'apertura di una cava diventa un'impresa difficile".

L'assessore regionale alle attività produttive,Mimmo Turanoha annunciato che Custonaci farà parte dellaZes Sicilia Occidentale. "L’inserimento nella zona economica speciale - ha detto l'assessore - consentirà al territorio di avere la possibilità di tornare ad essere un polo attrattivo di investimenti. Si tratta di una grande possibilità per il comprensorio e mi auguro che manifestazioni come la ‘Custonaci Marble week’ possano diventare anche dei momenti di riflessione e preparazione per affrontare la sfida del rilancio del comparto che merita una nuova centralità e con esso i territori legati per identità ed economia ai bacini marmiferi. Come Regione Siciliana ci stiamo impegnando per fronteggiare la crisi del settore rilanciando sull’attività promozionale e favorendo nuovi investimenti.Puntiamo ad una rinnovata presenza del marmo siciliano nelle maggiori manifestazioni internazionali e abbiamo già riscontri positivi dall’ultima manifestazione tenutasi a Dubai, ’The Big 5’, la più importante fiera dedicata al settore dell’edilizia per il Medio Oriente dove c’è stata la possibilità di entrare in contatto con buyers di Arabia Saudita, Oman, Iraq, Iran, Kuwait e ancora Bahrein, Nigeria e India". Parte dall’Ordine degli Architetti di Trapani l’idea di un bando di concorso per la valorizzazione e diffusione dei marmi di Custonaci dal titolo“Custonaci design 2020interpretare il marmo”.“Intendiamo, con questa nostra proposta, coinvolgere sia i professionisti come designer e architetti – ha dettoVito Maria Mancuso, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Trapani- che gli studenti delle accademie e università italiane ed europee per farsi interpreti del marmo di Custonaci, nel suo potenziale tecnologico più avanzato, coinvolgendoli nell’ideazione di progetti di design come oggetti contemporanei, arredi domestici e urbani, che possano essere prodotti in serie”. Riciordiamo che nel territorio di Custonaci si estraggono diversi tipi di marmo. Tra questi il Perlato di Sicilia classico, il Perlatino di Sicilia e il Nerello di Custonaci.

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