San Vito Lo Capo, 16 maggio 2012 Rappresentano leccellenza italiana in fatto di cucina e hanno scelto di mettere alla prova il loro estro cimentandosi in una gara tra i fornelli a base di cous cous. Sono i sei chef selezionati per prendere parte alla competizione gastronomica "Vota lo chef per il Cous Cous Fest", che si svolgerà a San Vito Lo Capo nei giorni della nuova edizione del Cous Cous Fest Preview, in programma dall1 al 3 giugno prossimi. La gara servirà a decidere quale chef avrà un posto nella squadra italiana che gareggerà alla prossima edizione del Cous Cous Fest, in programma dal 25 al 30 settembre 2012. I tre giorni della rassegna, però, avranno anche un altro importante appuntamento: il concerto di Max Gazzè. Il cantautore romano si esibirà sul palco allestito in piazza Santuario sabato 2 giugno, alle ore 22.30, nel corso di uno spettacolo offerto gratuitamente al pubblico. Ad essere stati selezionati, tra le molte candidature presentate, sono: Luca Abbadir, sous-chef di Moreno Cedroni presso il ristorante Madonnina del pescatore; Eugenio Jacques Christiaan Boer, chef di cucina presso Enocratia, il governo del vino; Paolo Casanova, chef di cucina al dopolavoro Bicocca, Fabrizio Ferrari, chef e proprietario del ristorante Al Porticciolo 84; Eugenio Roncoroni, chef e proprietario de Al mercato; e Maria Giuseppina Spanò, chef del ristorante Gemelli di Lampedusa. Siamo onorati di ospitare maestri di altissimo livello come quelli selezionati, che rappresenteranno un valore aggiunto per la manifestazione dichiara Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo . La loro presenza dimostra che anche il Cous Cous Fest Preview cresce anno dopo anno, destando un sempre maggiore interesse tra addetti ai lavori, esperti del settore, appassionati e curiosi. San Vito Lo Capo è meta prediletta da molti che, questanno, lhanno eletta spiaggia più bella dItalia. Ad oggi, si impone senza dubbio come un luogo ideale per trascorrere le vacanze e proprio per questo, per non deludere le aspettative di migliaia di turisti che ogni anno ci premiano con la loro presenza, vogliamo offrire loro pulizia del mare e delle spiagge, servizi impeccabili e intrattenimento di qualità, gli hotel a San Vito lo Capo saranno pieni come anche i b&b e le case vacanza. I sei chef selezionati si sfideranno durante le tre fasi delle semifinali, che si svolgeranno l1 e il 2 giugno; e, poi, nella finale di domenica 3 giugno. Ad ogni manche, che si disputerà in piazza Santuario davanti agli occhi di tutti i visitatori e turisti, dovranno preparare cento porzioni di cous cous e un piatto coreografico di presentazione. Ad eleggere il vincitore sarà una giuria popolare, composta da circa ottanta persone che si propongono per farne parte, ed una tecnica che conta cinque giurati più il presidente. In questo ruolo è stato riconfermato, per il secondo anno, Paolo Marchi, giornalista enogastronomico e ideatore di Identità Golose, il primo congresso italiano di cucina d'autore. Gli chef in gara: bio Luca Abbadir Nato a Venezia, ad appena 27 anni è già sous-chef di Moreno Cedroni presso le cucine del ristorante Madonnina del pescatore, di Senigallia. Insignito del premio Miglior sous-chef d'Italia nel corso delledizione 2012 di Identità Golose, Luca Abbadir si è diplomato nella prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana Alma diretta da Gualtiero Marchesi e vanta esperienze professionali internazionali, come quella tra i fornelli del ristorante inglese The Fat Duck. Eugenio Jacques Christiaan Boer Uno chef stellare, è proprio il caso di dirlo. Eugenio Jacques Christiaan Boer, chef di cucina presso il ristorante milanese Enocratia, il governo del vino che ha ottenuto la Stella guida Foodies 2012 del Gambero Rosso, ha imparato larte della cucina lavorando fianco a fianco con i più grandi maestri. Tra le sue esperienze lavorative si ricordano quelle presso il ristorante St. Hubertus, che vanta due stelle Michelin e 3 forchette Gambero Rosso; e ai fornelli dell Osteria dei vespri, citata ne Le soste di Ulisse, La guida dellEspresso e Gambero rosso. Paolo Casanova Trentuno anni e una carriera cominciata appena adolescente. Paolo Casanova, nato in provincia di Belluno, è attualmente chef di cucina presso il Dopolavoro Bicocca di Milano. Unoccasione, questa, arrivata grazie allamicizia con i due chef Cesare Battisti e Alice Delcourt, questultima vincitrice della scorsa edizione del Cous Cous Fest. Casanova ha alle spalle la direzione del ristorante milanese Pescheria da Claudio, ma anche il ruolo di chef di cucina presso il Lotus di Milano. Nel suo curriculum non mancano gli stage formativi, uno dei quali svolto nelle cucine del ristorante Dolada, che vanta una Stella Michelin. Fabrizio Ferrari Il suo ristorante è il suo biglietto da visita. Fabrizio Ferrari, trenuto anni di Lecco, dal 2004 è proprietario e chef de Al Porticciolo 84, locale di Senigallia che si è aggiudicato una delle ambite stelle Michelin. Questa, però, non è lunica delle sue avventure degne di nota. Nellagosto del 2011 è stato cuoco presso presso il ristorante milanese Uliassi, insignito di due stelle Michelin, e lanno prima ha ricoperto lo stesso ruolo in Danimarca, nelle cucine del ristorante Noma, anche questo con due stelle Michelin. Eugenio Roncoroni A San Francisco, negli Stati Uniti, ha vissuto la rivoluzione culinaria iniziata negli anni Novanta da Alice Waters. Oggi, a Milano, offre la sua filosofia del cibo a chi decide di sedere ad uno dei tavoli de Al mercato, il ristorante che gestisce. Eugenio Roncoroni, milanese doc, crede ad una cucina in cui tradizione e innovazione devono essere capaci di incontrarsi, di farsi spazio in piatti in cui i migliori ingredienti di stagione si miscelano con fantasia e creatività. Nella sua esperienza oltreoaceano, Roncoroni ha lavorato in alcuni fra i migliori ristoranti della città e della wine country, affiancando chef come Janine Falvo, Angelo Garro e Michael Tusk. Maria Giuseppina Spanò Una donna, uno chef, un ponte tra la Sicilia e la Tunisia: è Maria Giuseppina Spanò, chef del ristorante Gemelli di Lampedusa, aperto dal 1982. Nata nel continente nero, è lì che ha appreso larte dellincocciatura del cous cous, oggi punto forte della sua cucina. Ed è proprio attraverso le sue mani, grazie allarte di lavorare la semola della pace, che Lampedusa diventa il collante tra due culture, due tradizioni da sempre vicine: quella tunisina e quella siciliana. Dalla cucina del ristorante in cui lavora esce il suo cous cous noto per essere servito con un trittico di pesce, svariate verdure e con il fondo di cottura.
San Vito, Cous Cous Fest, pronta la Nazionale italiana dei cuochi
San Vito Lo Capo, 16 maggio 2012 Rappresentano leccellenza italiana in fatto di cucina e hanno scelto di mettere alla prova il loro estro cimen...
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