Cronaca

23 Maggio 2023 - Matteo Messina Denaro e le manifestazioni della "m.....a" [VIDEO]

Il primo anniversario della strage di Capaci con lo stragista in carcere

Laura Spanò

E' il 23 Maggio 2022 imbottigliato nel traffico in autostrada all'altezza di Capaci in direzione Palermo anche un certo Andrea Bonafede imprenditore. È incazzato per il ritardo che sta accumulando, prende allora il cellulare fa una foto delle macchine davanti a lui e le inoltra in una chat di gruppo, accludendo anche un audio "Io qua, bloccato - dice -, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull'asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta minchia".

Quell'imprenditore e quella voce sono di Matteo Messina Denaro E' il 23 maggio del 2022, in quel momento all'altezza di Capaci ci sono le commemorazioni per i 30 anni della Strage.

Quell'anonimo imprenditore non è altri che la primula rossa di Castelvetrano, ricercato in quel momento dalle polizie di tutto il mondo da 30 anni, ma che in realtà da almeno cinque anni vive in un paesino dell'entroterra trapanese, Campobello di Mazara, dove nessuno ufficialmente lo conosce ma dove in tanti però si scoprirà presto si erano intrattenuti piacevolmente con quel signore, “signore garbato e gentile”, come verrà definito poi, all'indomani della cattura da parte del Ros.

Oggi è il 31esimo anniversario di quella strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, il primo dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, lo stragista, l'uomo che si vantava che con i suoi morti ammazzati avrebbe potuto riempire un cimitero.

Oggi Matteo Messina Denaro è rinchiuso in una cella del carcere Le Costarelle de l'Aquila a regime di 41 bis. Dicono che non vede la televisione che pure ha nella sua cella. Chissà però se oggi avrà il “coraggio” di vedere almeno una delle tante manifestazioni dedicate per ricordare quel giudice, sua moglie, gli uomini della scorta e le tante, tantissime vittime della mafia e dei mafiosi. Chissà se oggi avrà il “coraggio” di rivedere quel pezzo di autostrada dove solo lo scorso anno imprecava incazzata per il ritardo “dovuto a quelle manifestazioni della minchia”.

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