Acqua puzzolente dai rubinetti, Co.di.ci. sollecita intervento al Comune

Con una richiesta di intervento inoltrata all'amministrazione comunale, all'Azienda sanitaria provinciale e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Trapani, l'associazione Co.Di.Ci. ha segnalato la presenza di batteri coliformi nell'acqua che arriva nelle abitazioni di via Nicolò Riccio. La situazione è stata riscontrata, da circa 10 giorni, da alcuni cittadini che lamentano l'odore nauseabondo dell'acqua che fuoriesce dai rubinetti di casa. "Si è appreso - spiega l'avvocato Vincenzo Maltese, segretario di Co.di.ci. Trapani - di alcune analisi microbiologiche effettuate da un'amministrazione condominiale che, debitamente contattata, ci ha messo a disposizione i risultati delle analisi. Da queste è emersa la presenza nell'acqua di batteri coliformi che si pensa possano provenire dalla condotta fognaria. Abbiamo inoltrato segnalazione sia all'amministrazione comunale che al Dipartimento di Igiene e Sanità dell'Asp di Trapani, e per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Trapani, per intervenire a tutela dell'incolumità pubblica". Il segretario dell'associazione di tutela chiede che si faccia luce sulle cause dell'inquinamento e su eventuali rotture o perdite nella condotta idrica che potrebbero aver determinato la contaminazione batterica. "Auspichiamo - conclude l'avvocato Maltese - anche una verifica su altri tratti della condotta con accurati controlli in altre zone della città laddove i cittadini dovessero segnalare le medesime anomalie (cattivo odore) nell'acqua destinata al consumo umano che arriva nelle loro case". AGGIORNAMENTO 18 Dicembre Con una nota inviata al sindaco e al responsabile del VI settore comunale e, per conoscenza, all'associazione, l'Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha dato riscontro alla richiesta inoltrata da Co.di.ci. Nella nota l'Asp invita l'amministrazione comunale a verificare il sistema di clorazione dell'acqua, l'eventuale presenza di contaminazioni e ad adoperarsi nel più breve tempo possibile per riportare i parametri dell'acqua che giunge alle utenze a quelli previsti dalla legge. L'Asp suggerisce anche all'amministrazione comunale di valutare l'emanazione di provvedimenti temporanei che riconoscano la "non potabilità dell'acqua garantendo l'approvvigionamento ai cittadini con metodi alternativi" a quello della rete idrica.