Dai controlli effettuati i dispositivi di protezione individuale non sono risultati conformi alle vigenti norme in quanto privi delle indicazioni obbligatorie ed accompagnati da un certificato di conformità, rilasciato da organismo notificato europeo, in favore di un produttore diverso da quello che li ha realizzati.
Accertato anche che il legale rappresentante dell’azienda non si è premurato di attivare le procedure di deroga previste dalle norme emergenziali attualmente in vigore, che prevedono l’invio di unaautocertificazione all’Istituto Superiore di Sanità per dichiarare il rispetto dei requisiti deimanufatti con il successivo invio della documentazione per la validazione.
Per questo, il legale responsabile della ditta è stato segnalato alla Camera di Commercio, Autorità Amministrativa competente, e dovrà pagare una sanzione amministrativa di ventotto mila euro, ritirare dal mercato 14.900 mascherine già commercializzate, che fanno parte della medesima fornitura di quelle sottoposte a sequestro.