"I consumatori siciliani non possono diventare il capro espiatorio dell'incapacità gestionale e decisionale delle istituzioni siciliane in materia di acqua. Si intervenga a livello locale e regionale per garantire il servizio idrico, per migliorarlo e per controllare la qualità dell'acqua". Èquanto sostiene Adiconsum Sicilia per bocca del suo presidente Vincenzo Romeo che mette in evidenza la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia. LUe aveva chiesto all'Italia di assicurare la disponibilità di approvvigionamento di acqua salubre destinata al consumo da parte dei neonati e dei bambini fino alletà di tre anni. LItalia avrebbe anche dovuto fornire informazioni ai consumatori su come ridurre i rischi legati alluso dellacqua contaminata, in particolare di quelli derivanti ai bambini. Inoltre, l'Italia avrebbe dovuto mettere a punto un piano di azioni tese a decontaminare lacqua in questione e ad informarne la Commissione europea. Tutto ciò non è stato fatto e a questo punto la Commissione ha avviato la prima fase della procedura di infrazione, inviando la lettera di costituzione in mora. Romeo sottolinea poi come " la situazione in Sicilia è ad un passo dall'esplodere. Non si può affrontare un problema serio come quello dell'acqua con soluzioni tampone perché così si danneggiano soltanto gli utenti, costretti a pagare bollette salate per un servizio insufficiente se non inesistente in qualche caso. Sosterremo concretamente conclude Romeo - i consumatori siciliani che vorranno far valere i propri diritti rispetto a un servizio primario come quello idrico".
Adiconsum Sicilia: "Difendere i consumatori dalle incapacità politiche nella gestione dei servizi idrici"
"I consumatori siciliani non possono diventare il capro espiatorio dell'incapacità gestionale e decisionale delle istituzioni siciliane in materia di ...
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