Aeroporto Birgi: no rischio chiusura

Trapani, 10 novembre 2010- L'aeroporto di Trapani-Birgi, almeno per ora, non rischia, anche se rientra tra quegli scali che viene ritenuto non strategico e aeroporto in cui le limitazioni ambientali,la difficile accessibilità,l'impossibilità di far crescere le strutture limiteranno questi scali alla gestione del traffico della loro area. Questo in sintesi il giudizio sull'aeroporto di Birgi espresso nel  piano per la riorganizzazione del sistema aereo nazionale messo a punta da  Nomisma, One Works e Kpmg. Oltre cento  pagine piene di numeri,  tabelle, analisi e cifre la cui conclusione è netta: ben 24 aeroporti italiani sono inm eccesso rispetto a quelli necessari. Tra questi Albenga,Ancona, Aosta , Bolzano, Brescia, addirittura Ciampino, poi ancora Comiso, mai decollato, Crotone, Cuneo, Elba,  Foggia, Forlì, Grazzanise, Grosseto, Lampedusa e Pantelleria, che comunque sono riconosciuti insieme ad Elba aeroporti necessari vista la difficoltà di collegamenti, ed ancora Parma, Peruguia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Siena (dove transitano un migliaio di  passeggeri), Taranto e Tortolì. Strutture che, secondo il rapporto Nomisma, One Works e Kpmg, hanno bisogno di un traffico minimo annuo di mezzo milione di  persone al fine di  raggiungere l'equilibrio economico. Numeri che nel 2009, in Italia, avevano raggiunto solo 25 su 100. Trapani è tra questi, ma attenzione, occorre che ci sia una crescita ulteriore e una corretta gestione. Altrimenti si tornerà al vecchio scalo di un tempo, cattedrale abbellita, ma pur sempre nel deserto.   Simona Licata