Sarebbero due, al momento, le soluzioni ritenute praticabili per garantire nuova occupazione ai 76 lavoratori del Centro di distribuzione del gruppo 6Gdo, lazienda confiscata a Giuseppe Grigoli, condannato per mafia, che gestiva i supermercati Despar. La questione è stata affrontata nella seduta straordinaria del Consiglio comunale di Castelvetrano dove il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, ha anche reso note le notizie riferitegli dal prefetto Umberto Postiglione, direttore dellAgenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. Assente per altri impegni istituzionali, invece, Maria Antonietta Manzo, la referente dellAgenzia per la Sicilia. Falco ha riferito che alcune soluzioni che erano sul tappeto per rilevare l'attività del Centro di distribuzione non sono più percorribili ma che, tra febbraio e maggio prossimi, è prevista lapertura di quattro punti vendita, due a Trapani, uno a Mazara del Vallo e uno a Canicattì, dove si ritiene che potranno essere occupati circa la metà dei lavoratori del Cedi. Il prefetto ha anche rilanciato l'ipotesi che i lavoratori possano occuparsi di accoglienza ai migranti utilizzando le strutture - opportunamente modificate - del Gruppo 6 Gdo. "Abbiamo creato 500 posti di lavoro - ha sottolineato Falco - e cè un indotto enorme, che non so quantificare, di cui beneficia tutta la provincia di Trapani. Fra poco ci sarà un bando per assegnare ex novo i duemila posti previsti in totale nel Trapanese a cui parteciperanno tanti gestori". Per utilizzare le strutture del gruppo 6 Gdo, però, ha spiegato il prefetto, bisognerebbe trovare il modo per coniugare l'attuale normativa sull'utilizzo dei beni sequestrati e confiscati con questo tipo di destinazione. Si tratterebbe di una soluzione non immediata perchè non esiste ancora un progetto definito in tal senso, ma Falco sembra crederci: "Limmigrazione è una forza - ha detto ancora il prefetto - e lavorando bene si sistema tutto. I lavoratori non avrebbero nessun danno e quello che si produrrebbe sarebbe infinitamente meglio rispetto a quello che era. Al netto dei buoni propositi, però, attualmente non vi è nulla di concreto per i lavoratori. "Tutto quello che era stato detto in passato non cè più - ha commentato Mario DAngelo della Uil Trapani - è sparita lipotesi Maione (il gruppo campano interessato al Cedie) e sono sparite le trattative con le eventuali aziende di respiro nazionale che avrebbero potuto rilevare il centro. Oggi la preoccupazione è ancora maggiore. Come si fa ad essere positivi? Insomma, la Maione era disponibile a venire a Castelvetrano, ad acquisire lazienda e ad assumere 35/40 lavoratori. E noi li avremmo fatti assumere tutti, perché avevamo i progetti pronti per recuperarli. Perché Postiglione non ci ha chiamati?. Critico sull'assenza della rappresentante in Sicilia dellAgenzia dei beni confiscati anche il segretario della Filcams Cgil di Trapani, Anselmo Gandolfo, che in un comunicato stampa ha sottolineato che il Consiglio comunale aperto era stato convocato proprio per intraprendere un'azione sinergica tra le parti per individuare soluzioni per i settantasette lavoratori del centro distribuzione. Sulla gestione degli amministratori giudiziari del gruppo 6Gdo si è registrato lintervento di un ex dipendente, Salvatore Seidita, che è stato anche assessore nella giunta Errante, il quale non ha usato mezzi termini: "La cattiva gestione degli amministratori ha portato al fallimento dellazienda. Gli amministratori sostanzialmente si sono mangiati 14 milioni e mezzo di euro di capitale interno versato. Alla fine i beni non sono stati restituiti alla collettività ma ai topi. Non era unazienda sovradimensionata. Lhanno sovradimensionata loro, con un sacco di assunzioni, compresi direttori commerciali con contratti da 8 mila euro al mese che da noi non esistevano.
Ancora un nulla di fatto sulla sorte di 76 ex dipendenti del gruppo 6Gdo
Sarebbero due, al momento, le soluzioni ritenute praticabili per garantire nuova occupazione ai 76 lavoratori del Centro di distribuzione del gruppo 6...
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