La quinta sezione dellaCorte d’appello di Palermo ha revocato la confisca dei beni, per un valore di 7milioni di euro, che era stata disposta dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapaninei confronti di Mario Messina Denaro, 65 anni - cugino del boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro - e della moglie,Benvenuta Anna Maria Forte, di 66 anni.
I giudici di secondo grado hanno accolto la tesi degli avvocati difensori Francesco Moceri e Ferdinando Gianni Livigni, secondo i quali i beni prima sequestrati (dicembre 2014) e poi confiscati "non sono beni di provenienza illecita".La Corte d’appello di Palermo ne ha, quindi, disposto la restituzione. Si tratta, in particolare, di un’azienda casearia intestata alla donna e di un appartamento a Castelvetrano. Per Mario Messina Denaro, però, la Corte d’appello di Palermo ha confermato la misura personaledella sorveglianza speciale inflittagli dal Tribunale di Trapani. L'uomo era stato arrestato nel dicembre 2013 con l’accusa di tentata estorsione ai danni dell’imprenditrice Elena Ferraro, titolare della clinica "Hermes". Condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere, il cugino del boss ha già scontato la pena. Lo scorso 6 dicembre, invece, il Tribunale di Marsala lo ha condannato, insieme alla moglie, per bancarotta fraudolenta patrimoniale in concorso. Tre anni e 8 mesi di carcere per lui, tre anni per lei.