Trapani, 23 novembre 2010 - Mi farò subito interprete delle richieste e delle indicazioni emerse da questa riunione per sollecitare lurgente e indispensabile intervento del Presidente della Regione e delle altre competenti Istituzioni al fine di scongiurare il collasso finanziario, che avrebbe conseguenze disastrose per i cittadini-utenti e per i lavoratori dipendenti, dellATO TP2 Belice Ambiente SpA. Con queste parole e con questo impegno il Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani, Peppe Poma, ha chiuso ieri sera, dopo quasi 4 ore di serrato dibattito, la seduta straordinaria ed aperta sul tema: ATO Belice Ambiente Realtà e Prospettive, che era stata convocata su richiesta sottoscritta da nove Consiglieri Provinciali, primo firmatario Gianpiero Giacalone, presentata qualche giorno dopo anche dal Segretario Provinciale della Federazione Italiana Autonoma Dipendenti Enti Locali, Paolo Pagoto. In particolare, il Consigliere Giacalone, che ha relazionato sullargomento anche su delega della Commissione T.A. di cui è componente, si è chiesto quale utilità può avere la Provincia a partecipare alla Belice Ambiente, aggiungendo che rimane ancora inevasa la richiesta di potere avere copia dei bilanci delle società partecipate e tuttora perplesso circa limpostazione seguita dal Presidente Turano in occasione della nomina ad Amministratore Unico di Nicola Lisma al posto del dimissionario Francesco Truglio. A giudizio dellesponente del gruppo PD, infatti, la vigente normativa stabilisce che le Province non possono determinare la nomina di propri rappresentanti nelle società partecipate. Se la Provincia non può fare ciò, come mai lex Assessore Regina partecipò a quellassemblea in nome e per conto del Presidente Turano e votò per un proprio componente allinterno della Società? Mortificatemi sotto il profilo della interpretazione giuridica ha sottolineato Giacalone - ma fate chiarezza perché solleciterò una risposta fino a quando non lavrò.Numerosi i giudizi di segno negativo espressi, nel corso dei vari interventi, nei confronti dellAmministratrore Unico della Belice Ambiente, Nicola Lisma, e dei Sindaci dei Comuni interessati (erano presenti soltanto il Sindaco di Castelvetrano ed il Vice Sindaco di Mazara del Vallo) che non hanno partecipato alla riunione, adducendo motivazioni derivanti da concomitanti impegni e chiedendone anzi il rinvio a data da destinarsi al fine di potere essere presenti. Il Presidente Poma però, nel suo intervento introduttivo, ha evidenziato che la comunicazione relativa alla richiesta di rinvio e di impossibilità ad intervenire era stata trasmessa, via fax, soltanto alle 19,31 del 19 novembre scorso, cioè nella serata di venerdì quando gli uffici provinciali sono notoriamente chiusi, mentre è stato accertato che gli inviti ad intervenire alla riunione consiliare erano giunti a destinazione in tempo utile. Dopo lintervento di apertura del Presidente del Consiglio Provinciale, hanno preso via via la parola, nellordine, il Consigliere Giacalone, il Vice Sindaco di Mazara del Vallo, Giovanni Quinci, il Consigliere Bonanno, che poi ha abbandonato laula in segno di protesta contro lassenza dellA.U. di Belice Ambiente ma anche del Presidente della Provincia, Turano, Giovanni Nicolicchia, dipendente Belice Ambiente, il Consigliere Giuseppe Angileri, il Presidente del Comitato Mosaico Ambiente, Calogero Chiaramonte, il Consigliere Santo Sacco, il Segretario Provinciale della FIADEL, Paolo Pagoto, il Consigliere Matteo Angileri, il Sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo, il Consigliere Marco Campagna, il Segretario Generale della Fit Cisl, Giovanni Montana, il Segretario Provinciale della UIL Enti Locali, Giorgio Macaddino. Seppure in presenza di alcuni distinguo e di alcune diversità di vedute, soprattutto tra il Vice Sindaco di Mazara ed il Sindaco di Castelvetrano, Pompeo, con questultimo che ha replicato alla drammaticità della situazione denunciata da Giovanni Quinci (50 milioni di deficit - la Belice Ambiente rischia la chiusura in avvio del nuovo anno) difendendo loperato dei Sindaci (i Revisori dei Comuni, se fosse stato vero, avrebbero dovuto certificare il deficit perché, nonostante tutto, è stata costituita la maggioranza fra le Amministrazioni di Mazara, Campobello e della Provincia?), dal dibattito è emersa una situazione che appare risolvibile soltanto con un pronto e deciso intervento della Regione ed al Consiglio Provinciale è stato chiesto di farsi promotore di una immediata opera di sensibilizzazione nei riguardi del Governatore, Raffaele Lombardo, onde accelerare, quantomeno, le procedure di erogazione di anticipazioni ex art. 46 L.R. 11/2010, unico strumento ritenuto valido dalla Belice Ambiente al fine di evitare le conseguenze di emergenza igienico-sanitaria e di ordine pubblico nel territorio dellATO TP/2, mettendo altresì in risalto le documentate notizie e le cifre fornite dai responsabili delle Organizzazioni Sindacali e che possono così riassumersi: da alcuni mesi a questa parte e più precisamente dallentrata in vigore della L.R. 9/2010, si registra lirreversibile deteriorarsi della situazione finanziaria della suddetta Società dAmbito (a cui la Provincia Regionale partecipa con una quota pari al 10%) preposta alla raccolta e smaltimento dei rifiuti nei Comuni di Petrosino, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Gibellina, Vita e Salemi. Ciò ha comportato la mancata corresponsione (da qualche mese a questa parte) degli stipendi ai dipendenti; lotte sindacali sfociate in diverse forme di sciopero; difficoltà gestionali per la Società; decreti ingiuntivi e pignoramenti da parte dei fornitori; disagi e disservizi vari ai danni di decine di migliaia di cittadini incolpevoli. La stessa Belice Ambiente, a questo proposito, in una nota trasmessa allUfficio del Commissario Delegato presso il Dipartimento Regionale dellAcqua e dei Rifiuti nonché al Prefetto di Trapani, ha ritenuto opportuno, fra laltro, precisare che, pur se dovessero andare a buon fine tutti i versamenti concordati con i Comuni soci, permarrebbe la situazione di alta criticità ed il rischio di una interruzione dei servizi erogati dalla Società. Purtroppo, - ha fatto oggi sapere lA.U. Nicola Lisma al Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, che lo ha direttamente interpellato - anche a causa del ritardo sulla emissione della TIA 2010, i Comuni Soci si sono trovati nellimpossibilità di poter versare nelle casse sociali quanto occorrente a coprire i costi di gestione e i necessari investimenti utili allerogazione dei servizi, costringendo la Società a ricorrere allindebitamento bancario, al credito mercantile, alle forme di rateizzazione previste dalla legislazione vigente (relativamente agli oneri obbligatori), ed in ultimo, allanticipazione ex art. 46 della L.R. 11/2010 e alla richiesta di erogazione di un ulteriore fondo di rotazione. Non vanno sottovalutati gli imprevedibili riflessi contabili per il bilancio societario conseguenti alla sentenza della Corte Costituzionale n. 238 del 24/07/2009 che ha stabilito la natura tributaria della TIA e il conseguente divieto di applicazione dellIVA alla stessa, e il conseguente rimborso dellIVA, ingiustamente applicata nella TIA dal 2005 al 2008, ai contribuenti. La più recente ricognizione dei debiti della società evidenzia un aumento dell indebitamento attuale di circa sei milioni e mezzo di euro (circa 48 milioni di euro in totale) a fronte di un debito contabilizzato nel bilancio 2009, ed approvato dallAssemblea dei Soci l8 giugno 2010, di euro 41.619.319. A fronte di tale indebitamento, al 28 Luglio 2010, la società ha stimato crediti pari a 57.883.844 (di cui ben 48.506.933 riguardano crediti per TIA degli anni 2005-2009 sui quali incombono i ben noti problemi sia sul piano fiscale che normativi). La carenza di liquidità sopra evidenziata ha quindi obbligato la Società a privilegiare i pagamenti delle retribuzioni e contribuzioni dei dipendenti, e successivamente delle forniture e dei servizi, con adozione di una scala di priorità che ha appesantito, nel 2010, lindebitamento complessivo. A questo punto, la soluzione afferma Lisma per onorare gli impegni nei confronti dei dipendenti e dei prestatori di servizi e beni, dello Stato e delle Banche, con lobiettivo di offrire il migliore servizio al territorio dellATO TP/2, appare unicamente quella di un autorevole intervento del Presidente della Regione, recentemente nominato Commissario per lEmergenza Rifiuti in Sicilia, per acquisire una anticipazione ai sensi della relativa Legge Reg.le, che ci permetta di ripianare la situazione debitoria. Da evidenziare infine che, dalla lettura del prospetto dettagliato dei crediti per prestazioni di servizi della Belice Ambiente aggiornato ad oggi, 23 novembre 2010, risulta che la Società deve ancora incassare dai Comuni soci la complessiva somma di 10.054.849,48 così ripartita: Mazara: 3.414.016,75; Castelvetrano: 2.356.995,59; Salemi: 815.219,60; Partanna: 696.233,63; Campobello di Mazara: 1.295.439,27; Petrosino: 770.918,57; S. Ninfa: 286.062,77; Ghibellina: 143.155,34; Vita: 108.830,60; Salaparuta: 84.943,92; Poggioreale: 83.033,44.
Ato Belice: appello alla Regione
Trapani, 23 novembre 2010 - Mi farò subito interprete delle richieste e delle indicazioni emerse da questa riunione per sollecitare lurgente e indisp...
Leggi l'articolo completo su Trapani Oggi