Auguri Natalizi all’insegna della speranza e della paura, quella che continua ad attanagliarci visto l’andamento della pandemia che non accenna a diminuire. I dati giornalieri, un vero e proprio bollettino di guerra, non danno infatti quella serenità che è alla base di una festività religiosa quale il Natale, una festività che vuole invece essere di speranza nel futuro.
La realtà internazionale che, logicamente, a cascata interessa anche la nostra comunità, ci dice che la via in fondo al tunnel che pensavamo di vedere, è solo un lumicino che comportamenti irresponsabili, voluti o colposi, rischiano di spegnere. È certamente un momento particolare che in tanti, stasera, al chiuso delle proprie case o in locali pubblici ( speriamo sempre nel rispetto delle norme sanitarie), vivremo con la speranza che presto si torni a festeggiare il Natale e poi ancora il Capodanno.
Scriveva Andrea Camillerine “Il campo del vasaio” a proposito delle Feste -"Stava per raccominzari la gran camurria delle feste! Che lui propio non sopportava cchiù, non per le feste in sé, ma per lo scassamento di cabasisi dei rituali di auguri, rigali, pranzi, cene, inviti e ricambi d’inviti. E po’ i biglietti d’augurio con la spiranza che l’anno novo potiva essiri migliore di quello appena passato, spiranza vana pirchì ogni anno novo alla fine arrisultava sempre tanticchia peggio di quello che l’aviva preceduto."
Ebbene, il nostro augurio è che si possa tornare a lamentarci e sbuffare. In una sana “incazzatura” come facevamo nel periodo pre Covid, magari lamentandoci per la confusione per le strade, nei negozi, rincorrendo l’acquisto dell’ultimo minuto. La normale, caotica, vita di sempre.Comunque, a tutti Voi che ci seguite, chi con costanza chi saltuariamente, gli Auguri sentiti e sinceri della Nostra Redazione. Domani, a meno di notizie eclatanti, non saremo on line. Torneremo con Voi domenica. AUGURI