Il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche in prima linea nell'iniziativa che vedrà la CGS (Confederazione Generale Sindacale) parte attiva nel ricorso promosso dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dellUomo. Sono già oltre 27.000 i firmatari dellistanza che chiede di riconoscere un indennizzo per gli anni di blocco del contratto collettivo nazionale che vanno dal 2010 al 2015. Secondo i ricorrenti vi è stata una evidente violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dellUomo, che ha provocato, a causa del reiterato blocco ed alla cristallizzazione degli stipendi, un deficit per le condizioni reddituali dei lavoratori. Danno che ha notevoli riflessi anche sotto il profilo pensionistico dal momento che una minore retribuzione determina una minore contribuzione e produce la riduzione del futuro trattamento pensionistico. Dopo uno studio della materia durato mesi da parte di un pool di esperti avvocati con una vasta esperienza presso le Corti europee, si è ritenuta percorribile lazione risarcitoria presso la Corte Europea dei Diritti dellUomo che è lorganismo competente a pronunciarsi su violazioni da parte degli Stati membri dei principi inseriti nella Convenzione. Sebbene una eventuale sentenza positiva per i ricorrenti sarà esecutiva solo per i firmatari del ricorso, lo Stato italiano - dicono dal Nursind - sarà comunque costretto ad aprire i tavoli della contrattazione. Chiunque volesse firmare il ricorso può seguire le istruzioni riportate nel portale www.ricorsocgs.it oppure sul sito www.nursindsicilia.it.
Blocco contratto infermieri, al via ricorso alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo
Il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche in prima linea nell'iniziativa che vedrà la CGS (Confederazione Generale Sindacale) parte att...
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