Ciò è avvenuto esclusivamente a causa dell’emergenza COVID, che ha duramente colpito non solo l’intera struttura societaria da un punto di vista finanziario, ma personalmente ed irreparabilmente gli amministratori destinatari del deferimento.
Sulla base di quanto evidenziato, pur nel massimo rispetto delle valutazioni che saranno operate, non può ad oggi non apparire abnorme una eventuale decisione che possa equiparare il Trapani Calcio ad altre realtà che non abbiano provveduto al pagamento degli emolumenti dovuti per i mesi di gennaio e febbraio. Una decisione in tal senso risulterebbe oltremodo penalizzante, non terrebbe conto della reale situazione riferita e documentata e negherebbe in tal modo la verità sostanziale dei fatti, facendo apparire inadempiente, soltanto per un lieve ritardo, una società come il Trapani calcio che ha sempre ottemperato puntualmente alle scadenze federale, in ogni visita ispettiva della COVISOC non ha mai avuto rilievi negativi ed è l’unico Club in Italia la cui proprietà ha superato positivamente la stringente normativa della FIGC in materia di acquisizione societaria.