Cronaca

Castelvetrano. Ai domiciliari l'ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto

Indagine su politica, affari e massoneria segreta

Laura Spanò

Eseguito ieri dai carabinieri una ordinanza con la quale è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex deputato regionale, il castelvetranese Giovanni Lo Sciuto.

Il provvedimento sembra scaturisca da un nuovo e ulteriore pronunciamento del Tribunale del riesame di Palermo. Lo Sciuto, medico, ex deputato regionale, è al centro di una indagine su affari, politica, massoneria segreta che l’anno scorso a marzo portò i carabinieri a eseguire diverse misure cautelari, nell'ambito dell'indagine "Artemisia".

L'operazione fu eseguita dai Carabinieri del RONI di Trapani e coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Angelo e dai pm Sarà Morri e Francesca Urbani.

Su questa indagine ci fu un vero e proprio braccio di ferro tra accusa e difesa, le ragioni dei difensori trovarono sostegno nel Tribunale del riesame di Palermo che mise in libertà tutti gli indagati, sostenendo tesi che però non hanno trovato riscontro in Cassazione, dopo il ricorso alla massima corte presentato dai pm trapanesi.

Giovanni Lo Sciuto è stato nuovamente arrestato proprio dopo un pronunciamento del riesame, successivo a quello della Cassazione, favorevole stavolta alla Procura di Trapani.

Procura e Carabinieri si sono limitati a confermare la notizia dei domiciliari per l’ex deputato, rimandando a domani per spiegare meglio la vicenda giudiziaria e il nuovo capitolo investigativo.

L'indagine Artemisia ha conosciuto una appendice, l'11 maggio scorso infatti i carabinieri di Trapani notificarono l'avviso di conclusione indagine emesso dalla Procura per 28 indagati. Riguardava medici, assistenti socio-sanitari, membri delle Commissioni Mediche per l’accertamento dell’Invalidità Civile e Handicap, dell’INPS di Trapani. Accusati dei reati di falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. E' la prosecuzione dell’operazione “Artemisia” del 21 marzo 2019, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare del GIP del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura. Le indagini accertarono che l'ex deputato regionale, Giovanni Lo Sciuto, "aveva creato uno stabile accordo corruttivo con Rosario Orlando responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS, collaboratore esterno dello stesso ente medico rappresentante di categoria nelle commissioni invalidità civili - che riusciva a corrompere, con regalie ed altre utilità. Da Orlando, Sciuto otteneva la concessione di numerose pensioni di invalidità”. In almeno162 casi, le commissioni di riconoscimento di invalidità civile e handicap non erano composte come previsto dalla legge, che non sono stati eseguiti i dovuti accertamenti sui beneficiari, ma i componenti avevano apposto la propria firma che attestavano accertamenti medico legali mai svolti.

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