Cronaca

Comandante peschereccio di Mazara ferito dai colpi di una motovedetta libica

"Inconcepibile quel che è accaduto oggi" ha twittato il segretario del Pd, enrico Letta, "Non ci si potrà accontentare di scuse o vaghe spiegazioni".

Redazione

AGI - La Marina libica ha attaccato un gruppo di tre pescherecci italiani impegnati in una battuta al largo delle coste di Misurata. I motopesca Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo erano, secondo la Marina italiana,nelle acque dellaTripolitaniaall'interno della zona definita"ad alto rischio".

Il comandante delpeschereccio Aliseo di Mazara del Vallo, Giuseppe Giacalone,èstato ferito a un braccio. L'equipaggio di un aereo da ricognizione P-72ha riferito d'aver assistito ad alcuni colpi d'arma da fuoco di avvertimento da parte della motovedetta libica."Èla seconda volta in una settimana che si spara ai lavoratori del mare. Non si puòlasciare che tutto ciòcontinui" diceall'AGI il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci. "L'ennesimo attacco - aggiunge - èavvenuto a 30-40 miglia di Misurata, questa volta da parte del governo libico, quello riconosciuto, che ha un nuovo premier".SecondoQuinci i libici "hanno sparato ad altezza d'uomo. Èuna novitàche episodi del genere accadano al largo di Misurata", ha aggiunto, alludendo al fatto che negli ultimi mesi e ancora qualche giorno fa minacce del genere erano arrivate da libici di Bengasi".

La fregata Libeccio della Marina militare italiana, impegnata nell'operazione 'Mare Sicuro', èintervenuta a circa 35 miglia nautiche dalla costa libica, a nord della cittàdi Al Khums"per la presenza di una motovedetta della Guardia Costiera libica in rapido avvicinamento ai motopesca italiani".

La Libeccio, che al momento della segnalazione si trovava a circa 60 miglia dalla scena d'azione, "si èdiretta alla massima velocitàverso i motopesca e ha fatto levare in volo l'elicottero di bordo, che giunto in area ha preso contatto radio con il personale della motovedetta".

!La fregata Libeccio" si legge ancora uin una nota della Marina italiana, "giunta in prossimitàdei motopesca, ha ricevuto notizia della presenza di un marittimo del motopesca Aliseo ferito ad un braccio. L'azione ètuttora in corso e dell'evoluzione della situazione èstato dato costante aggiornamento al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini".

"Inconcepibile quel che èaccaduto oggi" ha twittato il segretario del Pd, enrico Letta, "Non ci si potràaccontentare di scuse o vaghe spiegazioni".

L'area di mare al largo di Misurata èuna sorta di riserva naturale ricchissima di pesci. Angela Cuttitta, etologo marino del CNR spiega all'AGI perchétante volte i pescherecci italiani, ma anche greci e francesi, sconfinano nelle acque territoriali libiche per pescare.

"La zona di mare al largo di Misurata èun polmone naturale - spiega l'esperta - soprattutto adesso che per via della guerra èrimasta quasi incontaminata e si puòdire che siadiventata una sorta di riserva. Le popolazioni locali si sono fermate, hanno smesso di andare in mare a pescare e la fauna marina si èmoltiplicata". Èovvio, quindi, che i pescatori italiani, i più vicini geograficamente alla Libia, tentino delle sortite in quelle acque, pur sapendo di rischiare la reazione della Guardia costiera libica.

"In quella zona ci sono delle forti correnti di risalita - spiega ancoraCuttitta - correnti che dal fondo portano in superfice tanto limo che nutre i pesci e fa sìche la catena alimentare sia particolarmente ricca. Per non parlare delle acque dolci dei fiumi che si riversano in mare portando altro nutrimento".

Al largo della costa libica di Misurata, prosegue l'esperta, "si pesca soprattutto l'acciuga e la sardina, ma anche l'alaccia - la Sardinella aurita che piace soltanto alle popolazioni locali - oltre a grandi pelagici come i tonni che vanno sotto costa per riprodursi o per cacciare".

Malgrado ci sia questa ricchissima fauna marina, la popolazione libica non ha una grande tradizione di pesca. "Non hanno la tecnica néi mezzi dei pescherecci italiani, greci o francesi - spiega ancora l'esperta all'AGI - per cui fanno un tipo di pesca piùtradizionale e guardano con grande fastidio questi grossi barconi che entrano nel loro territorio a prendono grandi quantitàdi pesce".

Un lungo contenzioso

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