Condannata a 14 anni di carcere Patrizia Messina Denaro

La terza Sezione penale della Corte d'Appello di Palermo, presieduta da Raimondo Loforti, ha condannato a 14 anni di reclusione Patrizia Messina Denaro, sorella del boss latitante Matteo. Un anno e sei mesi in più per la donna che era stata già condannata in primo grado, dal Tribunale di Marsala, per concorso esterno in associazione mafiosa - si era fatta tramite con il marito detenuto dei messaggi del fratello latitante - e per tentata estorsione ai danni di una delle eredi della signora Bonagiuso, ricca possidente castelvetranese, che aveva lasciato una grossa somma di denaro a due vicine di casa. Patrizia Messina Denaro era stata invece assolta per l'estorsione di 70mila euro ai danni di un'altra erede della Bonagiuso. La Corte d'Appello ha, inoltre, confermato la condanna per associazione mafiosa e concorso nella tentata estorsione alle eredi Bonagiuso, nei confronti di Francesco Guttadauro, nipote del boss, e condannato a 13 anni e 6 mesi di reclusione, per associazione mafiosa il 46enne Antonio Lo Sciuto, imprenditore edile di Castelvetrano. L'uomo, che in primo grado era stato assolto, è stato arrestato dagli uomini della Dia e della Squadra Mobile della Questura di Trapani. I tre condannati erano stati arrestati, nel dicembre del 2013, nell'operazione "Eden" condotta da Dia, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.