Un progetto per donne straniere dai 19 ai 26 anni, di nazionalità nigeriana, spesso con un passato e un presente molto difficile da portare è stato attivatopresso la Casa delle Suore di Carità a Castelvetrano dove, per alcune ore alla settimana, vengono accolte. L'attività è sostenuta utilizzandoanchei fondi 8x1000 per interventi caritativi diocesani ed è nata dall’ascolto delle storie delle ragazze incontrate dagli operatori dell’Unità di strada della Caritas diocesana sul territorio di Castelvetrano e Campobello di Mazara. Attività di sartoria, bigiotteria, cucina e altro sono l’occasione per imparare a conoscere usi e costumi del vivere italiano nello scambio culturale con le specifiche usanze di chi proviene da altri Paesi. Il progetto è iniziato a settembre e durerà fino a febbraio, quando, in occasione della memoria di Santa Giuseppina Bakhita, sarà allestita l’esposizione dei lavori prodotti dalle ragazze, in collaborazione con alcune volontarie in lingua italiana, per un graduale percorso di integrazione culturale e sociale. Sono previsti in seguito altri cicli, sempre della durata di dieci settimane. Incontro e reciprocità di sguardi, abilità e prospettive di inserimento sociale, sogni e dignità da ritrovare, fiducia e coraggio da liberare: sono queste le parole dei vissuti, spesso non verbali, di queste ore di serena attività, divertente manualità e impegnata creatività. Il progetto è fortemente sostenuto da un gruppo di volontarie.
"Cucire" nuove vite, laboratorio per giovani donne con fondi 8×1000
Il progetto è rivolto a donne dai 19 ai 26 anni, di nazionalità nigeriana, spesso con un passato difficile
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