Di Trapani si dichiara indipendente

Si salvi chi può. La fine della legislatura è imminente e a Valderice le grandi manovre che porteranno al nuovo consiglio comunale sono iniziate. Il P...

Si salvi chi può. La fine della legislatura è imminente e a Valderice le grandi manovre che porteranno al nuovo consiglio comunale sono iniziate. Il Pdl non ricandida Iovino, che ha deciso di lasciare, il Pd lancia Spezia e intanto Giuseppe Di Trapani lascia Grande Sud e si dichiara indipendente. Una scelta pesante, visto che Di Trapani era il punto di riferimento di Grande Sud a Valderice. Partito che ha lasciato Di Trapani affermando di “non condividevo la piega che la città aveva preso nel corso delle amministrazioni precedenti e credevo che fosse necessario tentare un cambiamento, dare a Valderice un'amministrazione nuova, fatta di gente nuova e con un indirizzo politico diverso che rompesse gli schemi ormai consolidati nel tempo e che necessitavano di un reale rinnovamento. Insomma, doveva essere “tutta un’altra Valderice” ma, secondo Di Trapanim lo è stata in modo negativo, tanto da spingerlo a prendere “ le distanze dall’attuale amministrazione che non è riuscita, tra le tante cose, a centrare il patto di stabilità, con tutte le conseguenze che ciò comporta a carico dei cittadini. Lo sapete già così come sapete che responsabilmente sono rimasto al mio posto, vigile e attento alle problematiche della comunità”. Ma la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, a detta di Di Trapani, sarebbero state le elezioni per il governo della Regione, dove ha assistito “all’esibizione di un modo di fare politica poco chiaro e scarsamente convincente che non è piaciuto per niente alla gente di buon senso. Il progetto di partenza, le idee che lo accompagnavano si sono svuotati di fronte alle logiche elettorali e individualistiche, logiche indifendibili e che politicamente pesano come macigni. Prima fra queste, barattare l’interesse per il bene della cosa pubblica in cambio della spasmodica ricerca di un consenso sufficiente ad assumere il ruolo del cosiddetto “ago della bilancia”, vecchio stile”. Poi, l'affondo contro il coordinatore Provinciale on. Tony Scilla di cui “ non si può dimenticare le presunzioni durante le amministrative di Trapani prima, e il suo modo di fare individualista per cercare di garantirsi la poltrona per l'elezioni regionali dopo. Facendo ridere l'intera provincia non essendo stato nelle condizioni di presentare una lista con candidati di peso per garantire il seggio”. Da qui la decisione di concludere “ da indipendente” il mandato di consigliere.

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