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Donati libri ai detenuti

Per iniziativa della commissione servizi sociali del consiglio provinciale in coincidenza con il dibattito sulle condizioni di vita nelle carceri ital...

Danilo Bongiovanni

Per iniziativa della commissione servizi sociali del consiglio provinciale in coincidenza con il dibattito sulle condizioni di vita nelle carceri italiane, in occasione delle festività natalizie e di fine anno, un centinaio di libri su argomenti e materie di varia natura, già in dotazione all’ex servizio biblioteca della Provincia Regionale di Trapani sarà donato ai detenuti delle carceri di Trapani, Castelvetrano e Favignana. I componenti della Commissione Antonella Pollina (Presidente), Salvatore Campanella (Vice Presidente), Salvatore Rallo, Enzo Chiofalo e Gaspare Canzoneri, si sono recati presso la Casa Circondariale di Trapani dove hanno incontrato il Direttore della struttura, il Dott. Renato Persico, ed il Comandante degli agenti di custodia, Giuseppe Romano, ai quali hanno consegnato una parte dei libri in questione destinati appunto ai detenuti del “San Giuliano”. Le rimanenti copie nei prossimi giorni, sempre a cura della Commissione Servizi Sociali, saranno invece consegnate ai responsabili delle carceri di Castelvetrano e Favignana. L’odierna cerimonia di consegna dei libri-dono al Direttore del carcere di Trapani, che ha espresso ai componenti della suddetta Commissione Consiliare l’apprezzamento ed il ringraziamento della popolazione carceraria ma anche del personale dipendente, si è svolta in un clima di piena disponibilità alla reciproca collaborazione istituzionale, tramite anche la sottoscrizione di un apposito protocollo d’intesa, nel superiore interesse delle persone detenute. Con questa iniziativa la commissione provinciale Servizi Sociali ha voluto dimostrare attenzione verso il problema delle carceri nel momento in cui è sempre più pressante il dibattito nazionale sulla obsoleta condizione strutturale e sul sovraffollamento della maggior parte degli istituti penitenziari italiani, vuole costituire un pur minimo contributo volto ad alleviare le non poche difficoltà, anche di ordine psicologico, che quotidianamente devono affrontare i reclusi. Per i consiglieri provinciali si vuole operare in ossequio a studi e ricerche di autorevoli esperti che hanno dimostrato che i benefici della cosiddetta biblioterapia sono praticamente equiparabili a quelli ottenuti dagli antidepressivi. Particolarmente interessanti sono proprio le esperienze realizzate in talune carceri italiane che dimostrano come la lettura da parte di persone in costrizione può costituire uno strumento per promuovere forme di autostima e offrire la possibilità di incidere attivamente sulla propria esistenza. “Tutto ciò – sottolineano i componenti la Commissione- senza dimenticare che la Costituzione italiana, all’art. 27, stabilisce che la pena deve essere improntata a finalità rieducative e riabilitative delle persone, finalità per il cui raggiungimento la lettura e lo studio costituiscono condizione essenziale.

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