Il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo è stato oggetto, ieri, di una riunione convocata dalla IV Commissione "Ambiente, Territorio e Mobilità" dell'ARS per discutere – sulla base delle priorità dettate dal presidente della RegioneNello Musumeci - degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico riguardante il Mazaro e i fiumi Verdura, Platani, Foce di mezzonel territorio di Sciacca.
All’audizione hapreso parte fra gli altri, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino che, in una nota stampa, riferisce dellaproposta operativa di avviare, utilizzando fondi previsti nel Patto per il Sud, un’attività di “soil washing” di tipo mobile. Si tratta di una tecnica che permetterebbe di dragare una buona parte del porto mazarese con il recupero delle sabbie lavate: una parte di questesarebbe riutilizzata per azioni di ripascimento della costa, già soggetta ad erosione, un’altra riciclata e immessa nel ciclo produttivo; una restante parte conferita in discarica speciale.Nel corso della riunione è stato confermatol’imminente avvio sia di una nuova attività preliminare di caratterizzazione dei fanghi del porto di Mazara, visto che la precedente analisi è scaduta da oltre tre anni, sia di un’attività di indagine batimetrica sull’area portuale del fiume Mazaro. Si tratta di passaggi preliminari necessari per dare inizio al progetto e risolvere il problema dell’ormai quasi innavigabilità del porto mazarese. La seduta della IV Commissione dell’ARS sarà riconvocata una volta completati gli studi preliminari per l’avvio dei lavori di escavazione.
Il presidente del Distretto, Nino Carlino, ha informato dell’esito dellariunione il prefetto di Trapani, Darco Pellos, che ha seguito fin dall’inizio lavicenda.