Quattro indagati nell'ambito dell'operazione denominata " Family's affairs" sono stati portati in carcere, cinque posti agli arresti domiciliari e altri cinque all'obbligo di dimora nel Comune dove hanno la residenza e uno all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra di loro vi sarebbero alcuni percettori del Reddito di cittadinanza.Nei confronti di queste persone sarà avviata la procedura per bloccare il sussidio. La Procura di Caltagirone diretta da Giuseppe Verzera ha coordinato le indagini condotte dai militari dell'Arma e che hanno preso spunto dall'arresto di uno spacciatore nel 2018. Da li è stato ricostruito un traffico di droga comprata a Catania e poi venduta in 'piazze di spaccio' a Ramacca e Palagonia con giovani utilizzati come 'pusher' e 'vedette'.
Il modus operandi era il seguente secondo le ricostruzioni effettuate dai carabinieri: la consegna avveniva dopo aver preso appuntamento chiamando il cellulare di un incensurato che aveva il ruolo di centralino di servizio. I militari dell'Arma in una specifica occasione avrebbero registrato 175 chiamate dalla stessa utenza.
Tra i posti dove era possibile ritirare le sostanze stupefacenti c'erano una sala giochi , una stalla ed un autolavaggio. Nelle chiamate telefoniche la droga era chiamata in mille modi: 'fiocco'; 'bottiglia'; 'panino'; 'badduzza'; 'tartufo'; 'panzerotto'; 'arancino'. Secondo la stima effettuata dalla Procura di Caltagirone il volume degli introiti della presunta banda criminale era di 3.000 euro al giorno.
Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza di reato nove persone e denunciate altre dodici. Sono stati sequestrati 525 grammi di cocaina e 250 grammi di marijuana, 56 piante della stessa sostanza stupefacente e 23.814 euro in contanti.