Elezioni, mal di pancia socialista

La decisione del leader del Pd Bersani di dare uno spazio ridotto alla componente socialista nelle liste per le elezioni nazionali, ed in particolare l'assegnazione di quattro posti sicuri di elezioni vista la legge “porcata-Porcellum” ha generato protesta in casa del Partito Socialista Italiano. In una dichiarazione di Antonio Matasso, componente della direzione nazionale del Psi e coordinatore della segreteria regionale siciliana, si legge che «non occorre drammatizzare le ultime evoluzioni nei rapporti tra il Partito Socialista Italiano ed il Pd: tutto ciò può rappresentare una buona occasione perché i socialisti ritrovino un ruolo autonomo». Antonio Matasso ha sollecitato anche una riunione della segreteria regionale siciliana del Psi, rivendicando di avere sempre difeso, per parte sua, «l'autonomia dei socialisti come valore. Sarà interessante - conclude l'esponente del Psi - verificare quanti nella dirigenza siciliana si siano decisi a sposare questa posizione dopo gli ultimi avvenimenti». In attesa della conta, quindi, sarebbe corretto dire agli elettori socialisti rimasti fedeli al partito che quanto ottenuto, anche a livello regionale, non è il frutto del reale valore di quello che fu uno dei partiti trainanti della Prima Repubblica, ma il risultato del “pietire” posti negli organismi politici ed amministrativi ad un Pd egemone, forte dei numeri che elettoralmente lo premiano ed in cui ancora alberga tanto livore anti socialista. Una dirigenza più interessata a salvare sè stessa e sopravvivere che a salvaguardare la storia e la tradizione socialista altro non può ottenere che le briciole.