Erice, all'Ettore Maiorana i seminari su emergenze planetarie

Erice, 20 agosto 2011 – Il sen. Antonio d’Alì è intervenuto stamani ad Erice alla sessione di apertura della 44^ edizione dei “Seminari internazionali...

Niki Mazzara

Erice, 20 agosto 2011 – Il sen. Antonio d’Alì è intervenuto stamani ad Erice alla sessione di apertura della 44^ edizione dei “Seminari internazionali sulle Emergenze Planetarie”, giornate di approfondito confronto tra scienziati provenienti da tutto ilmondo organizzate, come di consueto dal Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana di Erice diretto dal Professore Antonino Zichichi.D’Alì, in qualità di senatore e di presidente della XIII Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, ha portato al consesso scientifico i saluti del Parlamento italiano ed ne ha assicurato l’appoggio alle iniziative che possano istituire, nel nostro Paese, centri di studio sulle mergenze planetarie, a servizio della collettività internazionale. “I temi dell’energia al centro dell’attenzione al centro Majorana di Erice dimostra come anche la scienza voglia dare delle indicazioni e delle risposte alla attuale crisi economica ed ai recenti episodi di grande rilevanza internazionale come Fukushima – ha commentato il presidente della Commissione Ambiente del Senato –. Chiaro l’atteggiamento dei grandi scienziati del mondo riuniti ad Erice sulla valenza strategica del nucleare e sulla assoluta irrazionalità della reazione emotiva all’incidente di Fukushima ed invece trascuri pericoli reali e ben più gravi come quello dei possibili indicenti nelle ricerche petrolifere (Golfo del Messico e più recentemente mare del Nord, ndr). Personalmente ritengo che, ancora una volta in questa meteria prevalgano poderosi interessi economici sui veri interessi della collettività”. “Sono proprio i momenti di crisi economica – conclude d’Alì – che sollecitano indirizzi di razionalizzazione e risparmio sulla produzione di energia elevando, ovviamente, i livelli di sicurezza attraverso il supporto della scienza e della tecnologia. Sottoscrivo quanto affermato da Velikov che detto essere ‘stupefacente che il mondo non si fidi della scienza e preferisca abbandonarsi alla emotività contingente’ ”.

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