Fermo della pesca a strascico: l'assessore Cartabellotta scrive al ministro De Girolamo

Con una nota inviata al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, l'assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, ha dichiarato di condividere le istanze e i rilievi presentati al ministro, in merito al fermo temporaneo imposto ai pescatori che utilizzano - muniti di regolare autorizzazione - il sistema della pesca a strascico, dall'Organizzazione di produttori della pesca di Trapani. Il decreto ministeriale che impone il fermo, infatti, lascia senza alcun tipo di retribuzione i piccoli pescatori che fanno parte di cooperative imbarcati con la legge 250/58 (retribuzione alla parte) nè consente l'adozione di ammortizzatori per il periodo di inattività forzata e, quindi, appare, secondo l'organizzazione di categoria, "discriminante nei confronti della categoria di pescatori imbarcati su navi da pesca che sono soci lavoratori di cooperative della piccola pesca” perchè questi non potranno usufruire, per la tipologia del loro contratto di lavoro, della Cassa integrazione". A Trapani le unità autorizzate all’esercizio della pesca con il sistema strascico sono 30 e di queste – secondo O.P – la metà non potrà accedere al trattamento previsto dal decreto ministeriale. La nota dell'assessore Cartabellotta chiede al ministro De Girolamo proprio la concessione della Cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga per alleviare le perdite economiche derivanti dal fermo e non indebolire ulteriormente la categoria dei piccoli lavoratori della pesca.