Venti nuovi mediatori culturali sono stati formati con un corso - avviato nel maggio del 2012 - organizzato e definito da Acli Sicilia, Enaip e Cospes. Il progetto - finanziato dall'Assessorato regionale alle Politiche sociali con fondi europei - "Per un lavoro senza frontiere" ha impegnato extracomunitari di origine marocchina, egiziana, palestinese ed immigrati rumeni e russi, tutti con alta scolarizzazione. La formazione si è basata non soltanto sull'apprendimento della lingua ma anche sulla conoscenza delle regole di uno Stato democratico quale è l'Italia. Il corso - della durata di 600 ore - si è svolto nelle sedi Acli di Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Catania. In quella trapanese lo stage è stato seguito da una cittadina romena e da una russa. Per il presidente di Acli Trapani Giuseppe Peralta "questo progetto ha un alto valore sociale perché favorisce concretamente l'accoglienza che è la più intima missione delle Acli. I nostri sportelli hanno registrato un incremento dell'afflusso di extracomunitari, a testimonianza del crescente bisogno di conoscenza e di punti di riferimento da parte di coloro che decidono di restare nel nostro Paese e di viverlo da cittadini". Il corso si è concluso con un seminario intitolato Immigrazione e politiche di immigrazione, svoltosi nei giorni scorsi a Trapani. E intervenuto il segretario regionale della FLC CGIL Giovanni Lo Cicero che ha relazionato sul tema validazione e certificazione delle competenze.
Formati venti nuovi mediatori culturali
Venti nuovi mediatori culturali sono stati formati con un corso - avviato nel maggio del 2012 - organizzato e definito da Acli Sicilia, Enaip e Cospes...
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