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Forme alternative di pagamento: la proposta del comitato "no Tares"

Istituire forme alternative per pagare multe e tasse comunali, ripensando il sistema di riscossione a favore delle fasce sociali più deboli e disagiat...

Redazione

Istituire forme alternative per pagare multe e tasse comunali, ripensando il sistema di riscossione a favore delle fasce sociali più deboli e disagiate, "anche attraverso la prestazione non subordinata di lavori sociali e di pubblica utilità". Questa la proposta operativa contenuta nel documento consegnato ieri al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Bianco, dal comitato promotore della protesta contro l'istituzione della Tares. Un'occasione di confronto costruttivo che, almeno al momento - vista la piega che hanno preso ieri gli eventi - non si è potuto sfruttare nell'incontro a palazzo senatorio dove, per buona parte delle quasi tre ore di discussione, si è solo urlato e, spesso, parlato a casaccio, da parte di alcuni componenti della delegazione di manifestanti che sono saliti al secondo piano del palazzo senatorio accompagnati dal consigliere Abbruscato. Esperienze del genere di quelle proposte dal comitato spontaneo di cittadini, di cui si sono fatte portavoce Marzia Lombardo e Rosaria Bonello, sono già attive in diversi Comuni italiani e sono svariati gli ambiti in cui le amministrazioni locali possono avvantaggiarsi di questo tipo di prestazioni da parte dei cittadini che - non potendo pagare in denaro - garantiscono, a seconda dell'ammontare del debito, un determinato monte ore di lavoro, spesso nei settori dove hanno già competenza, a vantaggio dell'intera comunità cittadina: dalla manutenzione di edifici e strade, dal verde pubblico alla segnaletica, tanto per fare qualche esempio. Gli organizzatori chiedevano al Consiglio comunale e al sindaco, in primo luogo, la revoca del provvedimento che ha istituito la Tares e il ritorno alla vecchia Tarsu e, contestualmente, l'introduzione di nuove modalità di riscossione dei crediti vantati verso i cittadini. Solo nel caso in cui queste proposte non fossero state accettate, i promotori della protesta chiedevano le dimissioni dell'intero consesso civico. E' su questo terreno che, smaltita la dose di rabbia e di legittima frustrazione per le difficoltà quotidiane, auspichiamo di ritrovare impegnati coloro che ieri pomeriggio si sono ritrovati in piazza davanti al palazzo comunale.

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