Attualità

Giovani della "missione popolare" e detenuti a confronto alla Casa circondariale

dav La cultura dell’incontro è un balsamo per le ferite dell’umanità di oggi e può cambiarci la vita, se lo vogliamo: non servono grandi mezzi econo...

Redazione

[caption id="attachment_97558" align="alignleft" width="200"] dav[/caption] La cultura dell’incontro è un balsamo per le ferite dell’umanità di oggi e può cambiarci la vita, se lo vogliamo: non servono grandi mezzi economici, non conta la nostra condizione di vita, basta una relazione accogliente. Con questo augurio del vescovo Pietro Maria Fragnelli è iniziato stamattina in carcere, a Trapani, l’incontro tra i detenuti, le suore Apostole del Sacro Cuore, altre religiose che operano a Trapani e alcuni giovani dell’Oasi di Gioia impegnati in questi giorni in una missione popolare a Trapani. Uno scambio reso ancora più schietto e fresco dalla spontaneità dei ragazzi che hanno dialogato (anche in inglese con gli immigrati detenuti presenti) a ruota libera su ciò che conta veramente, su cosa è l’amore, sull’importanza di imparare a rispettare se stessi e il proprio valore per rispettare gli altri, sulla fede che sostiene nei momenti di disorientamento, sulla dignità di ogni persona che precede e dà senso al rispetto necessario delle leggi. “Stiamo imparando moltissimo in questi nostri incontri con tutte le persone che sono impedite come voi detenuti o come gli ammalati o gli immigrati nei centri – ha raccontato Marianna, studentessa di Giurisprudenza – c’è un tesoro di umanità che resta invisibile eppure capace di spiegare quali sono i veri problemi del presente e darci indicazioni sulla strada verso il futuro. Per questo prima di andare via vogliamo chiedervi un consiglio”. Ai ringraziamenti per aver portato “l’estate in queste stanze”, sono seguite le “raccomandazioni”: andare sempre avanti, non seguire strade sbagliate ma fidarsi della vita affidandosi a Dio che non delude mai, non smettere di amare. Infine una preghiera recitata prendendosi per mano e la benedizione per tutte le famiglie. “Non ci nascondiamo dietro ad un dito: la situazione carceraria è difficile e le nostre vite sono piene di problemi ma possiamo accogliere e portare gli uni i pesi degli altri, costruire pazientemente, pezzo per pezzo, un nuovo tessuto sociale e relazionale , senza il quale non è possibile alcun vero cambiamento”, ha concluso il parroco della Cattedrale Gaspare Gruppuso, già cappellano alla Casa circondariale. La missione popolare si concluderà domani con un momento di verifica e la celebrazione eucaristica finale presieduta dal vescovo al Seminario Vescovile.

Leggi l'articolo completo su Trapani Oggi
Navigazione

Categorie

Home Cronaca Attualità Sport Politica Salute Video

Comuni

1AlcamoBuseto PalizzoloCalatafimiCalatafimi SegestaCampobello di MazaraCastellammare del GolfoCastelvetranoCastelvetrano SelinunteCustonaciEgadiEriceFavignanaFulgatoreGibellinaLampedusaLevanzoMarausaMarettimoMarsalaMazara del ValloMenfiMisiliscemiPacecoPantelleriaPartannaPetrosinoPoggiorealeSalaparutaSalemiSan Vito Lo CapoSanta NinfaScopelloSelinunteTrapaniTrapani-EriceValdericeVita

News24

Sicilia Italia Mondo