Politica

"Grave non poter parlare di legalità", l'assessore designato Bocchino critica scelta di "Trapani per il futuro"

"In questi giorni sono andate in scena delle bruttissime pagine della vita civile e politica della città di Trapani. Il culmine di queste pagine è rap...

Redazione

"In questi giorni sono andate in scena delle bruttissime pagine della vita civile e politica della città di Trapani. Il culmine di queste pagine è rappresentato dall'evento organizzato ieri da "Trapani per il futuro". Così commenta l'esito del confronto tra i candidati sindaco il senatore Fabrizio Bocchino, assessore alla Comunicazione designato del candidato sindaco per Trapani Giuseppe Marascia. Il riferimento, contenuto in una nota pubblicata su Facebook, è agli eventi giudiziari che, in diversa misura, hanno colpito i due candidati sindaco D'Alì e Fazio. "All'inizio del dibattito – spiega il senatore - è stato dato spazio ad un comunicato del candidato sindaco Fazio, assente per evidentissime ragioni, seguito da un lungo applauso della platea. Successivamente – continua Bocchino - è stato impedito al candidato sindaco Marascia di ntervenire sul tema della legalità e della trasparenza e sulla loro relazione con la vita politica della città. Temi non solo attualissimi ma autentici pilastri su cui poggia il riscatto morale e politico non solo di Trapani ma del Paese intero». Secondo l'assessore designato "bisogna spiegare ai giovani di "Trapani per il futuro", qual è la differenza, qualora loro non l'abbiano compresa, fra aspetti giudiziari ed aspetti politici. Bisogna loro spiegare che il garantismo è alla base del diritto e di qualsiasi società civile ma, allo stesso tempo, bisogna loro spiegare che, come diceva Falcone, ad un politico "non basta essere onesto, ma deve anche APPARIRE onesto". Io - prosegue - credo che sia fondamentale che i candidati sindaco parlino ai loro cittadini dei loro programmi e di tutti quei temi locali come ambiente, rifiuti, tasse ecc. Ma credo altresì che i cittadini di Trapani abbiano il diritto di sentire e di ascoltare dalla viva voce di chi li vorrà amministrare per il prossimo quinquennio se loro ritengono opportuno o meno, ad esempio, che dei candidati coinvolti in inchieste o procedimenti giudiziari riguardanti il loro rapporto con la società civile, continuino la loro corsa a sindaco oppure se sia opportuno che saltino il turno». "Si tratta - per Bocchino - di restituire al dibattito politico trapanese argomenti che per anni sono stati taciuti e che hanno contribuito al degrado morale e politico in cui ci troviamo. Argomenti che ieri in quel dibattito sono stati deliberatamente messi alla porta, con la complicità dei candidati PD e M5S, in una operazione di rimozione e negazione che mi fa tornare in mente le tristi dichiarazioni del sindaco Garuccio all'indomani della strage di Pizzolungo "la mafia a Trapani non esiste!!!". "E' come se ieri fosse stato detto 'A Trapani non esistono questioni di opportunità politica legate alle vicende giudiziarie dei candidati sindaco' - conclude l'assessore designato -. Questo è il messaggio che ieri è passato, con tanto di applausi ... e duole davvero constatare come a questa operazione si sia prestato persino il M5S che ha sempre fatto della legalità e della trasparenza le sue principali battaglie. Evidentemente, a suon di avvisi di garanzia e di rinvii a giudizio dei propri parlamentari sindaci e assessori, i pentastellati hanno preferito eclissarsi su questi temi".

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