Incendio montagna, Tranchida chiama in causa la Regione

Il Consiglio comunale si è riunito ieri, in seduta straordinaria e aperta, per discutere del vasto incendio sviluppatosi il 13 e 14 giugno scorsi del versante sud ed est di Monte Erice, per larga parte di proprietà del Demanio regionale. “Ho rappresentato al Consiglio comunale e lo farò anche al prefetto – commenta il sindaco Giacomo Tranchida - da un lato l’azione giudiziaria che intendo intraprendere, sia in sede civile per i danni subiti al patrimonio comunale oltre che a sostegno per quello dei privati, sia in sede penale per le responsabilità indubbie della Regione, rea ad oggi, di non avere realizzato i viali parafuoco e di avere avviato in ritardo il servizio antincendio, citando gli oltre 50 sopralluoghi operati dal Comando Polizia Municipale e le 30 sanzioni da 400 euro cadauno e relative ordinanze in danno adottate ad oggi, non solo nei confronti dei privati inadempienti ma anche nei confronti dei rappresentati legali della Regione, dell’ex Provincia regionale e del Demanio dello Stato, rei di non aver realizzato i viali parafuoco, di non avere scerbato i cigli stradali e le aree demaniali, causa prima di condizione e sviluppo degli incendi, come per l’appunto, quello del 13 e 14 giugno. Continuo a denunciare – conclude il sindaco – che la mancata realizzazione da parte della Regione dei viali parafuoco a tutela della montagna di Erice, comporta un pericolo costante a fronte del quale è bene che tutto il sistema di sicurezza delle Forze dell’Ordine sia allertato se non, diversamente, chiamare il Governo nazionale a presidiare la montagna anche con l’Esercito e mantenere all’aeroporto di Birgi idonei mezzi antincendio aerei come i Canadair” Stamane, intanto, si svolgerà la riunione del Comitato provinciale dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica convocato da Prefetto, sia in relazione ai furti nel centro storico di Erice che all'incendio.