Kyenge: "Necessario ripensare le politiche sull'immigrazione"

E' stato il caloroso applauso dei cittadini presenti nella gremita piazza della Loggia ad accogliere la ministra dell'Integrazione  Cècile Kyenge, g...

Redazione

E' stato il caloroso applauso dei cittadini presenti nella gremita piazza della Loggia ad accogliere la ministra dell'Integrazione  Cècile Kyenge, giunta ad Erice oggi pomeriggio per partecipare all'ultimo degli appuntamenti di "Cgil Incontri 2013".  L’incontro – sul tema “Sicilia, terra di incontro tra popoli in movimento: integrazione e diritti per nuove prospettive di sviluppo” - è stato l'occasione per la ministra per parlare di immigrazione, fenomeno che "non deve riguardare solo l'Italia ma essere affrontato con più vigore in sede europea" e di integrazione per la cui realizzazione "serve mettere al centro le persone e aiutarle a costruirsi una vita nel nostro Paese". La ministra ha ribadito la necessità di un maggiore dialogo sulle questioni migratorie all'interno dell'Unione europea - "Il fenomeno non può essere gestito solo a livello di singole nazioni e l''Ue deve fare di più per garantire i diritti" - e anche di una maggiore conoscenza delle problematiche che non hanno un'unica matrice: "C'è chi fugge da guerre e persecuzioni, chi arriva in cerca di una vita migliore, chi entra in Italia ma, in realtà, solo perchè vuole raggiungere familiari che già vivono in altri Paesi europei. Non dobbiamo - ha proseguito Kyenge - considerare i fenomeni migratori come portatori di effetti solo negativi. Non è possibile pensare immigrati=delinquenti. Queste cose vanno spiegate ai cittadini e anche la politica deve comprendere meglio il fenomeno per dare le risposte giuste a quella che io preferisco chiamare "mobilità" delle persone". Poi l'accenno alla sua vicenda personale con la scelta di venire a studiare medicina in Italia e la decisione di restare nel nostro Paese "perchè fare il medico è una missione e si può essere utili in qualsiasi luogo si scelga di vivere". "Abolire la "Bossi-Fini?" le è stato chiesto. La ministra ha affermato che la necessità di rivedere la normativa attuale esiste ma che ''il modo migliore per fare una riforma - così come ho già detto per la questione della cittadinanza ai figli degli immigrati - è quella della condivisione e della partecipazione dal basso. Non è la ministra a dettare un modello: a questo si deve arrivare attraverso il confronto''. Si è parlato anche di centri di accoglienza e di Cie e, a questo proposito, Kyenge ha annunciato che domani si recherà in visita a quello di Trapani-Milo. Anche in questo caso la ministra ha ribadito che "il governo ha avviato una riflessione sui Cie per valutare condizioni e utilità di questo tipo di strutture. Non vogliamo fare demagogia - ha proseguito - e stiamo raccogliendo i dati sul territorio nazionale per trovare soluzioni coinvolgendo tutti i protagonisti". A chi le ha chiesto come veda le sorti del Governo di cui è stata chiamata a fare parte tre mesi or sono ha risposto: "Godiamo di buona salute. Il nostro è un Governo di responsabilità nato per affrontare e risolvere tematiche urgenti, per fare uscire l'Italia dalla crisi, non per affrontare questioni personali di qualcuno. Noi - ha concluso - portiamo avanti a testa alta l'Italia migliore".

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