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La "Tonnara del Secco" tra i "Luoghi del cuore" FAI in votazione per il 2016

C'è la Tonnara di San Vito Lo Capo nell'elenco dei "Luoghi del Cuore" FAI, il censimento dei luoghi e monumenti italiani da non dimenticare ancora in ...

Ornella Fulco

C'è la Tonnara di San Vito Lo Capo nell'elenco dei "Luoghi del Cuore" FAI, il censimento dei luoghi e monumenti italiani da non dimenticare ancora in votazione per l'edizione 2016. La Tonnara, detta "del Secco" per il basso fondale a ridosso del Monte Monaco, è un esempio di archeologia industriale, un posto unico e bellissimo - a soli tre chilometri dal centro di San Vito Lo Capo - che il tempo sta logorando inesorabilmente, essendo oggi in stato di assoluto abbandono. Accanto agli immobili della tonnara si possono ancora oggi ammirare i resti di antichissimi impianti di lavorazione del pesce, le cosiddette vasche cetariae, risalenti al IV secolo a. C., nelle quali si lavorava il pesce per realizzare il pregiato garum (salsa di pesce), molto apprezzato dai Romani. Per votare la Tonnara tra i luoghi per i quali il FAI stanzierà delle somme per progetti di recupero, come è accaduto, in provincia di Trapani, per il Castello di Calatubo e le Saline di Marsala e Laguna dello Stagnone, basta andare sul sito del FAI all'indirizzo http://iluoghidelcuore.it/luoghi/san-vito-lo-capo/la-tonnara-di-san-vito-lo-capo/12981 La Tonnara entrò ufficialmente in funzione nel 1412, a seguito dell'autorizzazione concessa dal re Ferdinando che permise la pesca del tonno nel mare Sanvitese. Le reti venivano calate vicino la riva e catturavano i tonni provenienti da levante che si spostavano lungo la costa tra Castellammare del Golfo e l'attuale Riserva dello Zingaro. Nel 1872 la Tonnara venne acquistata da Vito Foderà che possedeva già la Tonnara Magazzinazzi di Castellamare del Golfo. Nello stesso anno venne avviata la costruzione dello stabilimento per la lavorazione dei tonni, venne ingrandito l'originale caseggiato e venne realizzato il grande giardino retrostante e la terrazza antistante l'immobile. I tonni lavorati a San Vito venivano venduti oltre che in Sicilia anche Livorno, Napoli e La Spezia. Nel 1911 alla morte di Vito Foderà tutti i beni passarono nelle mani del figlio e di un fratello, nel 1914 venne chiusa l'attività conserviera dello stabilimento ed i macchinari vennero trasferiti altrove. Dal 1920 al 1929 la Tonnara venne gestita da affittuari tra i quali i fratelli Monticciolo. Nell'autunno del 1929 la Tonnara del Secco venne ceduta, per 400mila lire, ai fratelli Giovanni e Giuseppe Plaja di Castellammare del Golfo. Nel 1965, dopo alcune mattanze negative, la famiglia Plaja chiuse l'attività. La Tonnara di San Vito Lo Capo è stata anche location di film e fiction televisive, tra questi alcuni episodi de "Il Commissario Montalbano" e la fiction "Cefalonia".

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