Pietro Polizzi candidato alle prossime amministrative di Palermo con Forza Italia, posto oggi agli arresti con l'accusa di scambio politico elettorale mafioso, qualche anno addietro aveva provato ad essere eletto nel consiglio comunale presentandosi con la lista " Uniti per Palermo, sindaco Orlando", a sostegno dell'attuale primo cittadino uscente, che raggruppava esponenti del Pd e dell'area di centro poi andati a confluire a Palazzo d'Orleans nel movimento Sicilia Futura.
In quell'occasione non gli andò benissimo, tanto è vero che raccolse 617 voti senza riuscire ad essere eletto.
Come è stato scritto nell'articolo precedente, nel corso delle indagini la Procura ha fatto uso di intercettazioni ambientali. Grazie ad un trojan piazzato in un cellulare, è stata captata la seguente conversazione tra il costruttore mafioso Agostino Sansone e colui che si candidava ad entrare al consiglio comunale di Forza Italia Pietro Polizzi.
Attenzione alle date. Il 10 maggio Sansone si reca nel comitato elettorale di Polizzi. " Se sono potente io, siete potenti anche voi", avrebbe detto sussurrando, per due volte, Polizzi a Sansone, un mafioso già destinatario di una condanna nel passato. Il Gip nella misura scrive: " Si tratta di una asserzione che non merita alcun commento in quanto il Polizzi intendeva formulare palesemente una proposta la cui gravità è indubbia".
Avrebbe proseguito Polizzi: " Ce la possiamo fare" - evidentemente fiducioso nell'esito elettorale- " anche in ragione del sostegno ottenuto con l'aiuto del vicedirettore dellAzienda sicilia trasporti D'Alì" la cui moglie è candidata in coppia con Polizzi. La donna a quanto risulta viene definita come la candidata del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè.