Nei confronti di nove persone nel mandamento mafioso di Misilmeri e Belmonte Mezzagno è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Palermo. Su richiesta della Dda il provvedimento è stato firmato dal Gip del tribunale di Palermo. Vengono ipotizzati i reati di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi clandestine e ricettazione questi ultimi aggravati da metodi e modalità mafiose.
Il procuratore aggiunto Paolo Guido ha coordinato l'operazione " Limes" avviata all'inizio del 2020 a seguito di tre omicidi e un tentato omicidio a Belmonte Mezzagno. Ad essere uccisi furono un manovale, un commercialista ed un commerciante. Successivamente in pieno giorno, in centro, avvenne il tentato omicidio di un uomo.
A seguito delle indagini svolte dai carabinieri dopo questi fatti di sangue sarebbe stato Agostino Giocondo a gestire le sorti del mandamento di Belmonte Mezzagno il quale avrebbe cercato di mantenere l'ordine sul territorio, risolvere le controversie tra i privati e si sarebbe pure occupato di sostenere i detenuti. Giocondo avrebbe limitato la libertà di iniziativa economica locale e l'apertura di esercizi concorrenti.
Il clan aveva anche a disposizione un arsenale di armi che sarebbero state custodite dallo stesso Giocondo. Durante le perquisizioni sono stati ritrovati un fucile da caccia marca Smith & Wesson con la matricola cancellata. La pistola è stata sequestrata nel corso di un tentativo di venderla.
Negli ultimi 15 anni i carabinieri sono stati protagonisti di importanti operazioni nei confronti di esponenti delle famiglie mafiose del mandamento di Misilmeri-Belmonte Mezzagno, tra cui, " Perseo" ( 2008); " Sisma" (2009 e 2011); " Jafar" e " Jafar 2" ( 2015) e " Cupola 2.0" ( 2018/2019).